Martedì 30 Aprile 2024

In tre su una zattera
ma ne mancano quattro
Omicidio a bordo?

peschereccio
Tre membri dell'equipaggio di un peschereccio siciliano sono stati soccorsi nel pomeriggio a bordo di due zattere di salvataggio e stanno per raggiungere Creta a bordo di una motovedetta della Guardia costiera greca. A bordo del motopesca ci sarebbero state altre quattro persone (tre delle quali straniere) che non si sa che fine abbiano fatto: l'imbarcazione, a quanto risulta, non è affondata.
Sull'episodio sono in corso accertamenti da parte del comando generale delle Capitanerie di Porto.

Il proprietario del motopesca Fatima II, secondo quanto si è appreso al comando generale delle Capitanerie di Porto, si è recato intorno alle 13 alla Guardia costiera di Siracusa dicendo che non riusciva più a contattare l'imbarcazione, impegnata nella pesca a 95 miglia dalle coste libiche. Verso le 16 un membro dell'equipaggio ha chiamato con il suo cellulare un familiare dicendo di essere a bordo di una una scialuppa di salvataggio, insieme ad altri due sue compagni, su un'altra zattera. La centrale operativa delle capitanerie di Porto ha diramato una ricerca di soccorso, chiedendo collaborazione alle guardie costiere interessate - quelle greca, maltese, tunisina e egiziana e libica - per cercare di rintracciare le due zattere con i tre pescatori italiani. Questi sono stati avvistati da un mercantile delle isole Marshall, che era stato allertato dalle autorità greche. La Guardia costiera greca ha quindi inviato sul posto una propria motovedetta che ha raggiunto le zattere e preso a bordo i tre naufraghi, che stanno raggiungendo Creta.
Una volta giunti sull'isola verranno nuovamente ascoltati, perché la loro versione dei fatti non è chiara: l'unica cosa pacifica è che l'imbarcazione non è affondata. Gli altri membri dell'equipaggio sono un italiano, due egiziani e un tunisino. (ANSA).

Non si esclude che possa essere stato commesso un omicidio a bordo del motopesca siciliano 'Fatima II', di cui si sono perse le tracce dopo che tre membri dell'equipaggio sono stati soccorsi dalla guardia costiera greca. L'ipotesi degli inquirenti è formulata in base al racconto dei tre naufraghi, che avrebbero parlato di "spari a bordo". I tre - secondo quanto si è appreso al comando generale delle Captanerie di Porto - hanno detto che i fatti risalgono alla notte tra venerdì e sabato: si trovavano sotto coperta ed hanno udito degli spari. Si sono quindi precipitati fuori, ma il boccaporto era chiuso. Dopo essere riusciti in qualche modo ad aprirlo, si sono trovati di fronte i tre membri stranieri dell'equipaggio, due egiziani e un tunisino, che li avrebbero aggrediti, minacciati e messi sulle due zattere. Fin qui il loro racconto. Gli inquirenti sospettano che possa esserci stata una lite a bordo del motopesca tra il comandante italiano, di cui non si hanno più notizie, e i tre stranieri. Questi si sarebbero dunque impossessati dell'imbarcazione, che ora è ricercata da tutte le guardie costiere dell'area, in particolare quella egiziana, poiché si sospetta che i tre possano essere diretti in Egitto.

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