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I genitori
del comandante
chiedono verità

L'avvocato Franco Greco, che assiste i familiari del comandante Gianluca Bianca, del quale non si hanno notizie ha due settimane, ha scritto al ministro degli Affari esteri Giulio Terzi di Sant'Agata per segnalare "l'assordante silenzio" del console d'Italia ad Alessandria d'Egitto nella vicenda del motopesca "Fatima II" della marineria di Portopalo di Capo Passero. Nella lettera alla Farnesina il penalista siracusano "censura non soltanto la condotta della polizia egiziana, ma anche il comportamento del console d'Italia ad Alessandria il quale non avrebbe mostrato - si legge nella nota diffusa dall'avvocato Greco - assolutamente particolare incisività nell'attività di collaborazione con i magistrati della Procura della Repubblica di Siracusa e degli investigatori dell'annessa sezione di polizia giudiziaria, i quali, tutti, con particolare zelo e non comune professionalità, senza badare agli orari, lavorando anche di notte, stanno conducendo le indagini". Anche alla luce di questo il legale dei familiari del comandante del "Fatima II" ipotizza anche la possibilità "che gli investigatori siracusani possano recarsi personalmente in missione in Egitto".

"Abbiamo già avviato la rogatoria internazionale che però ha, evidentemente, tempi lunghi. Per questo motivo abbiamo anche chiesto alle autorità egiziane di poterci recare con nostri specialisti a Rashid per ispezionare il motopesca". L'ha detto all'ANSA il procuratore capo della Repubblica di Siracusa, Ugo Rossi, che con i sostituti Tommaso Pagano e Claudia D'Alitto sta coordinando la complessa indagine sulla vicenda del motopesca "Fatima II". "Se le interlocuzioni avviate andranno in porto e ci verrà consentito - ha aggiunto il procuratore capo Rossi - i nostri magistrati e i nostri investigatori andranno in Egitto con uomini della polizia scientifica e tecnici in grado di leggere la strumentazione di bordo del motopesca". Il procuratore ha poi assicurato "che da parte dell'autorità consolare ci è stata sin qui fornita la massima e fattiva collaborazione". Quanto, infine, alla circostanza che ancora oggi non siano giunte le trascrizioni degli interrogatori dei due marittimi che sarebbero stati individuati, nei giorni scorsi, nei dintorni di Rashid e indicati come componenti dell'equipaggio del "Fatima II", il procuratore ha spiegato "che dalle forze di polizia locale egiziane non abbiamo avuto risposte e anzi è stato anche adombrato il sospetto che non sarebbero state effettuate individuazioni di soggetti riconducibili a questa vicenda. Tutti aspetti che stiamo analizzando e valutando e che potranno avere risposte più compiute se saremo messi nelle condizioni di recarci sui luoghi".

Anche oggi i genitori del comandante del Fatima II, Marcello Bianca ed Antonina Moscuzza, si sono recati in Procura a Siracusa per avere notizie del figlio, di cui non si hanno più notizie da due settimane. Il riserbo degli inquirenti è assoluto. "Dal giorno in cui si è verificato tutto non sono più andato in mare a lavorare - ha detto Marcello Bianca, padre di Gianluca, anche lui pescatore -. Non vedo come potrei fare con questo pensiero che mi rode dentro. Noi vogliamo sapere solo cosa è accaduto, cosa è successo a mio figlio. Voglio verità e se qualcuno ha sbagliato che paghi secondo la legge. Verità e giustizia: ecco cosa cerco. Sinché non avrò avuto risposte a queste mie domande - ha concluso - non andrò a lavorare". La mamma, Antonina Moscuzza, non riesce a trattenere le lacrime: "Sono passati tredici giorni ma per me è come se fossero 13 anni - ha sottolineato - sono tredici notti che non dormo...". Il mistero del "Fatima II" sin qui è stato svelato solo in parte: l'unità prima è scomparsa mentre era in navigazione tra le costte della Grecia e quelle egiziane nella notte tra il 12 ed il 13 luglio, con a bordo il comandante, e tre marinai nordafricani, che si sarebbero ammutinati. Il giorno dopo gli altri tre componenti dell'equipaggio, tutti siracusani, sono stati soccorsi da un mercantile in transito nella zona: erano a bordo di due zattere di salvataggio e dal loro primo concitato racconto ha preso corpo l'ipiotesi dell'ammutinamento dei due marinai egiziani e di un tunisino. Sabato scorso il "Fatima II" è stato trovato non distante dalla costa egiziana e trainato nel porto di Rashid, a circa 65 chilometri da Alessandria di Egitto, ma senza che a bordo vi fosse alcuno. L'indomani la polizia locale ha individuato due egiziani, ritenuti componenti dell'equipaggio, ma del tenore delle loro eventuali deposizioni sin qui non si è avuta alcuna notizia. Del comandante Bianca e dell'unico tunisino componente dell'equipaggio, che si sarebbe 'ammutinato', ancora alcuna traccia. (ANSA)

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