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Astronauta catanese
verso lo spazio

Il primo dei nuovi astronauti europei si sta ormai avvicinando a grandi passi al "salto" nello spazio: Luca Parmitano, 36 anni, siciliano di Paternò (Catania) partirà il 29 maggio 2013 per trascorrere sei mesi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e maggiore dell'Aeronautica Militare, Parmitano si sta addestrando per una passeggiata spaziale che, spera, potrà far parte della sua missione, e sarà co-pilota della navetta russa Soyuz.

La sua missione adesso ha un nome, "Volare", ispirato alla canzone "Nel blu dipinto di blu" di Domenico Modugno, nota in tutto il mondo e che suggerisce il desiderio di scoprire nuove frontiere. Il nome è stato selezionato, insieme al logo, con il concorso "Disegna e designa" e presentato oggi a Roma dal presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Enrico Saggese, dal responsabile del Centro di addestramento degli astronauti dell'Esa a Colonia, Frank De Winne, e dal responsabile dell'Ufficio per la politica spaziale dell'Aeronautica Militare, colonnello Marco Nardini. Il giorno del lancio ora sembra più vicino, ma per Parmitano il lavoro è ancora moltissimo e impegnativo. "Tra un mese ho i primi esami", ha detto. Riguarderanno il suo addestramento sulla Soyuz. Sempre in Russia, nel centro di addestramento dei cosmonauti a Città delle stelle, alle porte di Mosca, si è anche addestrato a lavorare sulla parte russa della Stazione Spaziale: "sono qualificato ad operare in casi di emergenza, come depressurizzazione o incendio a bordo". Negli Stati Uniti, a Houston, Parmitano si addestra invece al lavoro sulle parti americana, europea e giapponese della stazione orbitale. Adesso la più grande struttura mai costruita dall'uomo nello spazio è ormai completa, i compiti degli astronauti cambiano. Se fino a non molto tempo fa si trattava di aggiungere nuovi componenti, adesso bisogna imparare ad occuparsi della manutenzione. "Ci stiamo addestrando a installare pezzi di ricambio o nuovi componenti, così come ad uscire dalla Stazione Spaziale per installare nuovi componenti e testare strumenti scientifici", ha detto l'astronauta. Sposato con due bambine, Parmitano dedica alla famiglia il poco tempo libero dall'addestramento. Ma le sue sono già bambine 'del futuro': "per loro è normale avere un papà che tra qualche mese andrà nello spazio, non è più un evento straordinario". Anche lui è già un astronauta del futuro: "quando da bambino andavo al mare, tornare a casa significava tornare a Catania; poi mi sono trasferito a Napoli e ho cominciato a sentirmia casa quando, tornando, vedevo lo stretto di Messina. Quando poi sono andato in Germania mi sono sentito a casa già vedendo Roma. Il mio sogno - ha concluso - è che qualcuno un domani possa tornare da un lungo viaggio spaziale e sentirsi a casa vedendo la Terra e la Luna".

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