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Vecchio non ci sta
ed attacca Lombardo

Andrea Vecchio
 "L'atto di revoca della mia nomina é illegale, illegittimo, immotivato e fondato solamente su motivazioni di carattere politico. Mi sento sicuro, stiamo esaminando la prospettiva e presenteremo ricorso al Tar per chiedere la sospensiva e chiedere di riottenere il posto in giunta, che ci spetta di diritto perché nella sua attuale funzione, secondo noi, il presidente non ha più la possibilità di revoca e di nomina perché dimissionario". L'ha detto, incontrando i giornalisti a Catania, l'imprenditore Andrea Vecchio all'indomani del provvedimento di revoca della sua nomina ad assessore regionale alle infrastrutture e mobilità adottato dal presidente della Regione Raffaele Lombardo. "In Italia - ha aggiunto Vecchio - credo che ancora ci sia la possibilità di esprimere liberamente le proprie idee. Di Pietro fa parte del parlamento nazionale e parla ogni 30 secondi contro Monti e il presidente della Repubblica, io non ho parlato contro nessuno, ma ho chiesto semplicemente che certi fatti venissero svolti in maniera chiara e trasparente". "Lombardo - ha proseguito Vecchio - dice di avere un parere da parte di un valentissimo studio nazionale. Una delle cose che ho chiesto - ha continuato Vecchio - e che Lombardo ha giudicato irriverente (mi ha detto: 'ma lei non si fida di me?'), era di avere quel parere depositato in giunta, fatto leggere a tutti gli assessori e verbalizzato. Vorremmo vedere i verbali". Vecchio ha reso noto di aver ricevuto stamane le telefonate di alcuni giuristi di valenza europea dai quali ha avuto la disponibilità e l'offerta del libero patrocinio. "Se avessi licenziato un mio dipendente con una motivazione del genere, perché professa in seno all'azienda le sue idee politiche - ha concluso Vecchio - il giudice del lavoro 12 ore dopo l'avrebbe rimesso in servizio". (ANSA)

 

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