Lunedì 29 Aprile 2024

Boati e cenere
dall'Etna

Si caratterizzano sempre più per l'attività stromboliana le nuove fasi eruttive dell'Etna, con forti esplosioni e emissioni di cenere, che precedono l'apparizione di fontane di lava, spettacolari lanci di brandelli di magna incandescente che ricadono nella zona sommitale. Anche la nona eruzione-lampo del 2013, che si è già conclusa, non ha fatto eccezione, senza intaccare l'operatività dell'aeroporto Fontanarossa. Come il 16 marzo scorso la fase parossistica è stata preceduta da violenti boati, che sono stati avvertiti nei paesi alle pendici del vulcano, e anche a Catania. "La Valle del Bove - spiegano dall'Ingv - sopra cui si trovano i crateri è come un anfiteatro, e fa da amplificatore dei suoni. Ma l'energia complessiva del sistema non è stata superiore alle eruzioni precedenti". Anche questa volta i 'vetri' delle case dei paesi alle pendici del vulcano hanno vibrato, accompagnando con oscillazioni le esplosioni del nuovo cratere di Sud-Est. "Ma non è questo che ci preoccupa - spiega il sindaco di Santa Venerina, Enrico Pappalardo - quanto la cenere lavica che cade. Il paese è già nuovamente pieno, ed è un problema ambientale e di salute pubblica. Danneggia l'agricoltura, ottura le caditoie e i tombini e viene respirata da tutti. Ma di fronte a questa emergenza non riceviamo i necessari aiuti né dal governo regionale, né da quello nazionale. Abbiamo danni per 100mila euro. Se cade un po' di neve a Roma - chiosa il sindaco - scattano tutti, nei paesi dell'Etna dove la cenere lavica cade ogni mese non si interviene mettendo a rischio il nostro futuro".

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