Domenica 28 Aprile 2024

Blitz Dia e Bka contro
il clan Cappello,
scattate 27 ordinanze

Un'operazione della Direzione investigativa antimafia, coordinata dalla Procura etnea, è in corso per disarticolare un gruppo mafioso che opera nella Piana di Catania e nei quartieri Pigno e Librino del capoluogo siciliano riconducibile al boss Orazio Privitera, esponente di spicco del clan Cappello. Centinaia di agenti della Dia, in collaborazione con l' organismo tedesco Bundeskriminalamt (Bka), stanno eseguendo nelle province di Catania, Siracusa, Milano, Torino e in Germania un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 27 persone. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono di associazione mafiosa, estorsione, traffico di stupefacenti, porto illegale di armi da fuoco, intestazione fittizia di beni e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Le indagini della Dia di Catania sono state coordinate dal sostituto procuratore Pasquale Pacifico della Direzione distrettuale antimafia etnea diretta procuratore Giovanni Salvi.(ANSA).

Sarebbe stato un affare in famiglia il comando della cosca dei 'Carateddi', legati al clan Cappello: dopo l'arresto del capo, Orazio Privitera, detenuto in regime di 41 bis, a ereditare la reggenza dell'organizzazione sarebbe stata la moglie del capomafia, Agata Balsamo. E' quanto emerge dalle indagini dell'operazione 'Prato verde' della Dia di Catania che, in collaborazione con la Bka tedesca, sta eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 27 indagati tra Sicilia, Lombardia, Piemonte e Germania. Secondo l'accusa, la donna avrebbe impartito ordini e mantenuto i collegamenti fra il marito ed i singoli associati, imponendo il pagamento di somme a titolo estorsivo e sostenendo le spese legali per gli associati attraverso una cassa comune. Quest'ultima sarebbe stata alimentata con i proventi delle estorsioni, dell'imposizione delle 'guardianie' nei terreni e dello sfruttamento di terreni agricoli da cui sarebbero stati tratti enormi vantaggi economici grazie al fraudolento accaparramento di erogazioni pubbliche a fondo perduto da parte dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) per oltre un milione e mezzo di euro. I dettagli dell'operazione antimafia saranno forniti durante una conferenza stampa che si terrà alle 10.30, nella sala conferenze della Procura, dal procuratore distrettuale Giovanni Salvi e dal direttore della Dia, Arturo De Felice. (ANSA).

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