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Migrante ucciso
a colpi di bastone
dagli scafisti

barcone immigrati

Sarebbe stato ucciso con un colpo di bastone alla nuca il giovane eritreo di 25 anni trovato morto sull'imbarcazione soccorsa nel Canale di Sicilia, con a bordo 102 migranti condotti e sbarcati ieri a Pozzallo, nel ragusano, insieme ad altri cittadini extracomunitari tratti in salvo nell’ambito dell’operazione Mare nostrum. Complessivamente sono giunti 289 migranti. E’ quanto emerge dalla ricostruzione della squadra mobile di Ragusa che hanno arrestato due presunti scafisti. Secondo gli investigatori i complici libici nel fare salire a bordo del gommone i migranti, avrebbero ferito a morte il giovane. E solo l’intervento dei connazionali eritrei non ha permesso agli scafisti di gettare il cadavere in mare quando si sono accorti che il migrante era deceduto. Le indagini, condotte in collaborazione con carabinieri e guardia di finanza, hanno portato al fermo di Mamadu Jallew, 19 anni, del Gambia, e Khalifa Bangura, 24 anni, della Sierra Leone. Entrambi sono accusati di avere condotto dalle coste libiche a quelle italiane un fatiscente gommone carico di 102 migranti provenienti dall’Eritrea, Mali, Nigeria, Etiopia e Sudan. Inoltre i due fermati, secondo le testimonianze raccolte dagli investigatori della Squadra Mobile, dovranno rispondere dell’omicidio del giovane eritreo ferito a morte mentre saliva a bordo del gommone dai complici libici di fatto organizzatori e promotori del tratta di esseri umani. (ITALPRESS) - (SEGUE).

Sarebbe stato ucciso con un colpo di bastone alla nuca il giovane eritreo di 25 anni trovato morto sull'imbarcazione soccorsa nel Canale di Sicilia, con a bordo 102 migranti condotti e sbarcati a Pozzallo, nel Ragusano, insieme ad altri cittadini extracomunitari tratti in salvo nell’ambito dell’operazione Mare nostrum. Complessivamente sono giunti 289 migranti. E’ quanto emerge dalla ricostruzione della squadra mobile di Ragusa che hanno arrestato due presunti scafisti. Secondo gli investigatori i complici libici nel fare salire a bordo del gommone i migranti, avrebbero ferito a morte il giovane. E solo l’intervento dei connazionali eritrei non ha permesso agli scafisti di gettare il cadavere in mare quando si sono accorti che il migrante era deceduto. Le indagini, condotte in collaborazione con carabinieri e guardia di finanza, hanno portato al fermo di Mamadu Jallew, 19 anni, del Gambia, e Khalifa Bangura, 24 anni, della Sierra Leone. Entrambi sono accusati di avere condotto dalle coste libiche a quelle italiane un fatiscente gommone carico di 102 migranti provenienti dall’Eritrea, Mali, Nigeria, Etiopia e Sudan. Inoltre i due fermati, secondo le testimonianze raccolte dagli investigatori della Squadra Mobile, dovranno rispondere dell’omicidio del giovane eritreo ferito a morte mentre saliva a bordo del gommone dai complici libici di fatto organizzatori e promotori del tratta di esseri umani. (ITALPRESS) - (SEGUE).

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