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Loris, la mamma
resta in carcere

Resta in carcere Veronica Panarello, la 26enne accusata di avere ucciso il figlio Loris, di 8 anni, il 29 novembre a Santa Croce Camerina, nel Ragusano. Lo ha deciso il Tribunale del riesame di Catania che ha rigettato la richiesta di annullamento dell'ordinanza di arresto della donna per omicidio e occultamento di cadavere.

"Le indagini continuano, sia sull'indagata sia sugli scenari in cui il delitto è maturato. Per il resto le ordinanze non si commentano". Lo ha affermato il procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia, sulla decisione del Tribunale del Riesame di Catania che ha confermato gli arresti per Veronica Panarello, la ventiseienne accusata di avere ucciso il figlio Loris di otto anni.

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Due verità antitetiche, quella raccontata da Veronica Panarello e quella della Procura sul tragico 29 novembre 2014 quando scompare il figlio della donna Loris Stival, 8 anni, trovato morto nel pomeriggio dello stesso giorno in un canalone accanto al Mulino Vecchio di Santa Croce Camerina. Per magistrati e investigatori è stata lei, che mente per proteggere se stessa; la donna sostiene con forza e senza cedimento la sua innocenza. Tutto ruota attorno a quel 'maledetto sabato'. Veronica Panarello racconta che alle 08.15 "siamo usciti dalla mia abitazione... io, Loris ed il fratello siamo saliti sulla mia autovettura, una Volkswagen di colore nero, quindi percorrendo la via Roma siamo usciti dal centro abitato" per andare a buttare la spazzatura nei cassonetti poco distanti. Dopo aver buttato il sacchetto, la donna afferma di aver lasciato Loris vicino all'istituto. Il suo legale dice che alcuni testimoni lo confermerebbero. Secondo gli accertamenti della Procura e indagini di polizia e carabinieri le cose non sarebbero andate così. La telecamera dell'emporio piazzata davanti a casa, alle 8.32, riprende Veronica e i figli uscire di casa e dirigersi verso l'auto, ma meno di un minuto dopo ricompare una figura - individuata dagli inquirenti in Loris, circostanza confutata dal legale dell'indagata - che, dopo aver sostato un attimo davanti al portone, entra nello stabile. Il bambino dunque sarebbe tornato a casa senza andare alla Falcone-Borsellino. Quattro telecamere posizionate in varie strade di Santa Croce Camerina, poi, "non rilevano in alcuna maniera, durante la fascia oraria d'interesse" il passaggio dell'auto sulle strade indicate. Veronica Panarello afferma - in una prima versione - che dopo aver lasciato Loris a scuola è andata direttamente al corso di cucina al castello di Donnafugata. In un secondo verbale sostiene di essere passata per casa per alcune "faccende domestiche" prima di raggiungere la tenuta, uscendo alle 9.15 dall'abitazione. La Procura, invece, sottolinea, con una tesi poi condivisa dal Gip, che le telecamere "vedono" la madre di Loris rientrare nell'abitazione alle 8.49 e rimanerci fino alle 9.25. Dunque 36 minuti in cui e' a casa con il figlio, che a scuola non e' mai andato. Cosa e' accaduto in questo lasso di tempo? I tempi 'liberi' in casa, secondo il legale, sono di meno perché una vicina la vede stendere i panni e la sente usare l'aspirapolvere in casa. La donna va poi a Donnafugata a un corso di cucina, ma, secondo l'accusa, prima fa una sosta ai cassonetti per gettare uno dei due sacchetti della spazzatura dimenticato da Loris. Al castello arriva con un leggero ritardo, di cui si scusa. I partecipanti al corso la descrivono "tranquilla". Per gli investigatori la ricostruzione della donna ha un "buco" di sei minuti. Le telecamere riprendono infatti la Polo e alle 9:27 a 50 metri dalla strada che porta al Mulino Vecchio e 9 minuti dopo in un punto che, hanno accertato gli investigatori rifacendo il percorso con la donna, si raggiunge in 3 minuti. Tornata dal Castello di Donnafugata Veronica Panarello si reca a scuola per prendere il figlio, che non c'è. Scattano le ricerche che si concludono intorno alle 17 quando un ex 'cacciatore' Orazio Fidone trova il corpo senza vita di Loris. Scattano le indagini di squadra mobile e carabinieri di Ragusa, che porteranno al fermo della madre accusata di omicidio e occultamento di cadavere, ma senza movente.

 

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