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Estorsioni, un arresto
e un fermo a Siracusa

Un arresto, in flagranza per estorsione in concorso aggravata dal metodo mafioso, ed un fermo. Le manette sono scattate ai polsi di Maurizio Bianchini, 51 anni siracusano, mentre è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto Davide Pincio, 41 anni. Avrebbero chiesto il pizzo al titolare di un panificio di Siracusa Secondo i carabinieri, che hanno dato il via all'operazione "Amico Buono", coordinata dalla Procura, i due sarebbero responsabili di due atti di intimidazione a cui è seguita la richiesta di denaro. Il 23 dicembre scorso e poi il 30 dicembre, il titolare del panificio ha trovato davanti la saracinesca dell'esercizio commerciale una bottiglietta contenente liquido infiammabile ed un bigliettino: nel primo caso la frase scritta era "Trovati un amico", nel secondo caso si preannunciavano fuochi d'artificio. La vittima ha denunciato tutto ai carabinieri che hanno iniziato le indagini coordinate dal sostituto procuratore Antonio Nicastro. "Un'attività di investigazione tradizionale - ha spiegato il comandante provinciale, colonnello Mauro Perdichizzi - consistita nel monitorare la vittima per comprendere quali fossero i soggetti che prima o poi lo avrebbero avvicinato". La vittima è stata avvicinata da Maurizio Bianchini, esponente del clan Bottaro Attanasio, colui si presentava al titolare del panificio definendosi 'l'amico buono', l'intermediario. La cifra da versare era di diecimila euro, da consegnare in più tranche secondo modalità e scadenze di volta in volta stabilite dagli estorsori. Subito dopo l'incontro con Pincio, secondo gli inquirenti attuale reggente del sodalizio criminale "Clan Santa Panagia". Alla prima consegna di denaro di 800 euro avvenuta nel locale di ristorazione di proprietà di Bianchini, i carabinieri sono intervenuti. (ANSA)

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