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Passaporti e targhe false, arrestati due presunti libici

Squadra mobile Ragusa

Stavano per imbarcarsi da Pozzallo per Malta, ma l'atteggiamento tenuto all'uscita di un hotel di Pozzallo ha fatto scattare i controlli e, infine, pure l'arresto. A notare il comportamento dei due è stata una pattuglia in borghese della squadra mobile, che, per procedere a più dettagliati controlli, ha richiesto il supporto della volante del commissariato di Modica. La prima cosa che è sI documenti d'identità si sono rivelati falsi. Sottoposta a controllo anche l'auto su cui viaggiavano. Ed anche qui sono emersi problemi: la targa è risultata, a sua volta, falsa. A quel punto gli agenti della squadra mobile della Questura di Ragusa hanno arrestato i due immigrati, applicando il decreto antiterrorismo del 2005. I presunti libici erano entrati in Italia attraverso il porto di Palermo, ma in quel caso nessuno aveva fatto caso alle anomalie. Al momento del fermo, in tasca avevano due biglietti per Malta; erano quindi pronti a partire. I due extracomunitari sono stati osservati per diverso tempo dagli uomini in borghese della Squadra Mobile ed è stato possibile notare che stavano facendo numerose telefonate, spostandosi in continuazione. I due, inoltre, uscivano e rientravano dall’albergo (dove erano alloggiati), per poi fare ritorno al veicolo (un’autovettura di lusso di grossa cilindrata marca CHEVROLET modello Camaro SS di colore giallo) per rimanervi in sosta senza avviare la marcia. E' quindi scattato il controllo. I due hanno consegnato ai poliziotti i passaporti libici e permessi di soggiorno rilasciati da Malta. Un accurato controllo dell’autovettura faceva emergere che tutta la documentazione della macchina era contraffatta; inoltre, occultate nel bagagliaio dell’auto, c'erano altre targhe libiche. A quel punto, i presunti libici sono stati accompagnati a Ragusa, negli uffici della Mobile, affidando l'auto alla Polizia Stradale per ulteriori controlli ed i passaporti agli agenti della Scientifica. La Stradale confermava che le targhe erano tutte false, dando il via al sequestro del veicolo, dei documenti di circolazione e di quelli assicurativi. Per i due, scattava il fermo. Nel frattempo, sono arrivati i riscontri della Scientifica, che hanno confermato come anche i documenti erano falsi. A quel punto scattava l’arresto dei due sedicenti libici. Le risultanze della Scientifica hanno anche consentito di scoprire che uno degli arrestati era già stato detenuto per lo stesso reato meno di due anni fa a Catania, all'aeroporto. L'arresto dei due è stato convalidato a tamburo battente dal gip, che ha anche applicato la detenzione in carcere, dove i presunti libici sono stati trasferiti.

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