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La base si ribella, Piccitto sotto accusa

Federico Piccitto e Stefano Martorana

Due sedute consiliari a vuoto per mancanza del numero legale, un crescente malcontento tra i banchi del Movimento 5 Stelle e la non più troppo velata richiesta di azzerare la giunta per ripartire con nuova linfa. Non è certamente il periodo migliore per il sindaco di Ragusa Federico Piccitto, che stenta a controllare la sua stessa base, che non accetta più la “navigazione a vista” che, dall’insediamento, caratterizza l’amministrazione a cinque stelle di Ragusa. Che pure si era presentata agli elettori promettendo che avrebbe rivoltato Palazzo dell’Aquila come un calzino.

Il confronto, in queste settimane, è stato fatto sottotraccia. Con Federico Piccitto che ha chiesto il sostegno dei massimi esponenti nazionali del suo partito, giunti a Ragusa per ribadire a consiglieri e base del Movimento che comanda Piccitto. Fiato inutile, stando agli ultimi avvenimenti. Se non è rivolta contro il sindaco, poco ci manca. Il fatto che proprio i consiglieri dei Cinque Stelle disertino i lavori del Consiglio e chiedano provvedimenti concreti e maggiore concertazione è il segno di uno scollamento ormai evidente a tutti. Il gruppo di Palazzo dell'Aquila ribadisce che tutte le scelte amministrative debbano essere fatte di concerto tra sindaco e consiglieri, che sono gli unici ad essere stati eletti dai cittadini.

I partiti di opposizione “leggono” questa situazione come una richiesta di poltrone da parte dei consiglieri. E puntano l’indice contro M5S, accusato di aver predicato una cosa per poi comportarsi come i tanto odiati partiti politici.

Nel mirino dei consiglieri comunale c’è l’assessore a Bilancio, Finanze, ma anche Turismo (oltre ad una lunga serie di altre deleghe) Stefano Martorana, la cui gestione amministrativa del Comune è considerata da ragioniere. I consiglieri comunali chiedono che si cominci a fare politica, mettendo da parte gli aspetti ragionieristici e si cominci a programmare sul serio. Martorana adesso è fortemente a rischio, dopo essere stato considerato, sin dall’insediamento, l’intoccabile per eccellenza della giunta Piccitto.

Il sindaco Federico Piccitto, insomma, è stato messo all’angolo dalla sua stessa base. Ed a nulla vale la difesa a spada tratta da parte del Movimento 5 Stelle che non perde occasione per portarlo ad esempio, in tutta Italia. Al primo cittadino si chiede di modificare totalmente l’impalcatura della giunta, mettendo ordine anche tra le deleghe. In particolare, sottolinea la base grillina, serve far “colloquiare” centri storici e turismo, che non possono camminare disgiunti. Serve maggiore programmazione e necessitano proposte e iniziative concrete per dare un segnale forte alla città.

Se Piccitto avrà recepito le richieste del suo stesso Movimento lo si capirà nei prossimi giorni. Al momento, il sindaco sembra andare avanti facendo finta di nulla. Ma la macchina amministrativa si è fermata. A cominciare dall’appalto più rilevante per il Comune, quello per la raccolta dei rifiuti. Il capitolato è approdato in Consiglio, ma non ha fatto un solo passo avanti: la prima volta è stato bloccato dalla “rivolta” degli operatori ecologici; le altre due volte proprio dalle assenze dei consiglieri del Movimento 5 Stelle. Un segnale più forte di questo al sindaco proprio non poteva essere dato.

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