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Fuga da Forza Italia, via ex coordinatore e venti consiglieri

Giovanni Occhipinti

Ragusa - Il senatore Giovanni Mauro diventa commissario di Forza Italia per la provincia di Ragusa e il partito si… liquefà. Di colpo, dieci consiglieri comunali di diversi comuni e l’ex vice presidente regionale Giovanni Occhipinti dicono addio al partito di Berlusconi. Ad essere contestato è il metodo seguito dal commissario regionale Gianfranco Miccichè, che ha piazzato nei ruoli chiave uomini di sua fiducia, mettendo da parte quanti, in questi anni, hanno continuato a rappresentare il partito. Compreso Giovanni Mauro, che aveva seguito Miccichè in Gal e che con lui è ritornato in Forza Italia.

A lasciare gli azzurri, oltre ad Occhipinti, sono stati i tre consiglieri comunali di Ragusa Maurizio Tumino, Giuseppe Lo Destro e Giorgio Mirabella (in verità, solo Tumino era stato eletto con la lista forzista); a Comiso Salvatore Romano e Valentina Damiata; ad Acate Gino Licitra, Silvia Terranova e Michele Casì; a Monterosso Almo Giovanni Aquila; a Chiaramonte Gulfi Giovanni Vivera. Insieme a loro, hanno deciso di chiudere l’esperienza in Forza Italia, tanti altri iscritti, tutti vicini alle posizioni di Occhipinti.

E proprio Occhipinti adesso afferma che «bisogna andare oltre, guardare ad una prospettiva che abbia regole e contenuti precisi». Ed annuncia la nascita della formazione civica “Insieme” che, spiega, dovrà «diventare un luogo dove continuare un percorso di crescita, dove dibattere e proporre, affrontare e risolvere, custodire ed alimentare progetti per le nostre comunità». L’obiettivo, conclude Occhipinti, è quello di «coinvolgere più voci in maniera da far diventare l’azione politica corale e condivisa».

La scelta del folto gruppo di abbandonare forza Italia è andata di traverso al club forzista “Xiumè”. Ed il presidente Giovanni Criscione minimizza l’accaduto: «Da Forza Italia se ne vanno in due o tre». Poi, punta l’indice su Giovanni Occhipinti, accusato di «essere uno stagionale della politica, che cerca un sistema per rimanere a galla». Per il club ragusano, l’ex vice presidente regionale è stato «fatto fuori per manifesta inconcludenza». La sua decisione di andar via, quindi, viene considerata «una reazione al limite del dispettoso o, forse, dettata dal risentimento nei confronti di chi non è riuscito a garantirgli un ruolo ufficiale nel partito».

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