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Sgominata piazza di spaccio a Catania, 7 ordinanze

Clan gestiva droga tra ambulanze e bare, 37 ordinanze

L'operazione è stata denominata "Kiss" perché gli appartenenti al gruppo si salutavano con un bacio in bocca secondo l'uso degli appartenenti alla stessa famiglia mafiosa. Le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti con l'aggravante di avere commesso il fatto per favorire l'attività dell'associazione mafiosa che fa capo al "gruppo Nizza" del clan Santapaola-Ercolano. Uno dei destinatari dell'ordinanza è riuscito a sfuggire all'arresto. Uno dei provvedimenti restrittivi è' stato notificato in carcere. Sono finiti in manette Vincenzo Grasso, di 28 anni, Dario Santostefano, di 27, Giuseppe Santostefano, di 42, Maurizio Torrisi, di 42, Orazio Vinciguerra, di 25. In carcere il provvedimento restrittivo è stato notificato a Carmelo Natale Anastasio, di 44. Agli indagati viene inoltre contestata l'aggravante di avere avuto la disponibilità di armi. Le indagini della squadra mobile, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, hanno avuto inizio nel maggio del 2014 dopo un sequestro di 260 chili di marijuana in un garage di pertinenza di Carmelo Natale Anastasio, che in quell'occasione fu arrestato. La droga era destinata ad una piazza di spaccio nel quartiere di San Giorgio gestita da Giuseppe Santostefano. Nel giro di alcuni mesi - tra la primavera e l'autunno del 2014 - dalle indagini emerse anche che la "piazza di spaccio" era riconducibile alle attività criminali della famiglia Nizza. L'attività di spaccio, promossa ed organizzata da Maurizio Torrisi, era strutturata sul modello cosiddetto "napoletano", avveniva nelle ore pomeridiane, serali e notturne con turni predisposti di vedette e pusher. Il gruppo era capace di canali di rifornimento autonomi, soprattutto per la marijuana, favorendo all'occorrenza i suoi alleati anche nello scambio di armi. Torrisi, latitante dall'ottobre del 2013, fu arrestato il 20 agosto 2014 perché doveva espiare una pena di anni 3 e mesi 7 di reclusione per reati in materia di armi. Le indagini si sono avvalse delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia dalle quali è emerso che Torrisi curava in prima persona i rapporti con i Nizza partecipando ad incontri e veri propri summit e ricevendo dai vertici del gruppo un approvvigionamento settimanale di cospicui quantitativi di cocaina e marijuana da spacciare in via della Rondine. (A.A.)

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