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Il commerciante confessa: ha ucciso Saillant per gelosia

Arresto omicidio Vittoria

Vittoria – Filippo Assenza ha confessato tutto. È stato lui ad uccidere, domenica sera, poco dopo le 21.30, il caposquadra dei vigili del fuoco Giorgio Saillant, 57 anni, con una fucilata in pieno volto. Il commerciante di prodotti ortofrutticoli, domiciliato a Londra, ha spiegato il suo gesto con la gelosia. Era convinto che il pompiere avesse una relazione con sua moglie. La Procura gli ha contestato i reati di omicidio aggravato dalla premeditazione ed il porto illegale in luogo pubblico del fucile da caccia che deteneva legalmente. È stato, quindi, trasferito nel carcere di Ragusa, in attesa dell’interrogatorio da parte del Gip, che dovrà convalidare il fermo disposto dal sostituto procuratore Monica Monego, temendo che l’uomo potesse tornarsene a Londra.

È stato il procuratore Carmelo Petralia, con i responsabili di Polizia e Carabinieri, che, insieme, hanno condotto le indagini che hanno consentito di dare, in meno di 24 ore, un volto e un nome all’assassino del vigile del fuoco, ad illustrare come si è arrivati all’identificazione del commerciante. In primo luogo ci sono state le immagini di una telecamera posta nelle vicinanze del luogo del delitto: ha registrato il passaggio ripetuto di un’auto di colore grigio. Il successivo atto, determinante per indirizzare le indagini, è stato rappresentato dallo smartphone del vigile del fuoco: tra le varie chiamate fatte ce n’era una ad una donna. Gli approfondimenti hanno consentito di stabilire che si trattava della moglie di Filippo Assenza. Incrociando i dati dell’auto e la telefonata è emerso che era proprio l’auto del commerciante ad essere passata  più volte per via De Ruggero, nel quartiere Forcone, a Vittoria. Si è anche accertato che l’uomo si trovava proprio a Vittoria, dov’era tornato da qualche giorno.

Prima di chiudere il cerchio sull’uomo, è stata effettuata un’altra verifica. Il possesso di armi simili al fucile da caccia utilizzato per compere l’omicidio. I fascicoli della Questura hanno confermato che Filippo Assenza aveva un regolare porto d’armi e che nell’abitazione della madre era autorizzato a custodire due fucili da caccia calibro 12. A quel punto, la Procura, forte di queste risultanze investigative, ha deciso di entrare nel dettaglio. Filippo Assenza è stato convocato in Commissariato  in qualità di persona informata sui fatti. L’obiettivo era chiarire questi dettagli che lo collocavano sul luogo del delitto.

Filippo Assenza, però, non ha retto al peso del grave gesto. E così ha cominciato a fare alcune ammissioni. Quindi, alla presenza dei propri difensori, ha confessato ogni cosa. Ha, però, negato di aver premeditato l'omicidio: «Volevo solo spaventarlo. Ero convinto di non averlo colpito», ha detto il commerciante al magistrato. A quel punto, temendo che il commerciante potesse ritornarsene a Londra, il sostituto procuratore Monica Monego ne ha disposto il fermo.

L’interrogatorio di Filippo Assenza ha consentito anche di ricostruire i momenti dell’omicidio. Quando il commerciante ha visto arrivare il vigile del fuoco, ha atteso che parcheggiasse la propria Passat sotto casa e, quindi, a bordo della sua macchina, si è accostato all’auto di Saillant: impugnato il fucile da caccia ha esploso un colpo, che ha infranto il finestrino della macchina del pompiere, colpendo la vittima in pieno volto. Saillant è morto sul colpo. Si è accasciato sul volante. Assenza, a quel punto, ha dato gas e si è allontanato da via De Ruggero, raggiungendo la casa della madre, dove abitava quando tornava a Vittoria. Era certo di averlo mancato, ha ripetuto ai magistrati, ma sicuro che il pompiere avrebbe lasciato in pace lui e la sua famiglia.

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