Domenica 28 Aprile 2024

Piano sanitario, Abbate plaude all'approvazione

Ospedale Modica

MODICA - Il sindaco di Ragusa Federico Piccitto schiuma di rabbia per l’approvazione dell’Atto aziendale dell’Asp da parte della Regione, mentre il suo collega di Modica, Ignazio Abbate, manifesta la propria soddisfazione per la decisione finale del presidente della Regione Rosario Crocetta e dell’assessore regionale alla Sanità Baldo Gucciardi. Sentimenti opposti, frutto della profonda frattura che si è venuta a creare tra Modica e Ragusa per la riorganizzazione sanitaria del territorio. La frattura era già emersa nel corso delle riunioni della Conferenza dei sindaci, che ha dato, con una risicata maggioranza, il via libera al progetto redatto dal direttore generale dell’Asp Maurizio Aricò.

Ignazio Abbate, all’indomani dell’approvazione della delibera regionale, esprime «grande soddisfazione», sottolineando come «la firma del presidente Crocetta e dell’assessore Gucciardi ha sancito quello per cui ci siamo battuti negli ultimi mesi». Rivoltando a proprio favore l’atto d’accusa di Ragusa nei confronti del piano sanitario, Abbate sostiene che «la sanità iblea sarà d’ora in poi volta agli interessi degli utenti e non mirata a garantire leadership istituzionali e consensi elettorali». Esattamente quanto Piccitto e il presidente del consiglio comunale di Ragusa Giovanni Iacono contestano al piano dell’Asp, supportati in questo dalle notizie regionali, che confermano come in questo piano ci sia lo zampino della deputazione regionale della provincia.

Abbate, con le proprie parole, poi, conferma quanto sostenuto da Piccitto: il Piano punta a svuotare gli ospedali del capoluogo, dando il via libera a nuove battaglie di campanile, che, con la sanità, non dovrebbero avere nulla a che spartire. Il sindaco di Modica afferma che «per la prima volta viene potenziata l’offerta sanitaria in provincia, incrementando reparti e personale negli ospedali di Vittoria e Modica, sancendo così definitivamente la nascita di una sanità diffusa sul territorio e non accentrata solo negli ospedali del capoluogo». Per Abbate, «è stato possibile raggiungere questo risultato solo perché la giunta e il presidente della Regione non hanno ceduto a pressioni politiche che avrebbero snaturato la portata dell’atto, facendoci fare più di un passo indietro, quando esperienze poco fortunate hanno portato la sanità ad un livello non soddisfacente».

Ignazio Abbate, quindi, canta vittoria, ma Federico Piccitto non si è ancora dato per vinto. Ed ora affila le armi contro il decreto della Regione. Non è escluso che la battaglia continui, ma stavolta a colpi di carta bollata.

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