Domenica 28 Aprile 2024

Contrabbando sigarette,
emesse 19 misure cautelari

Contrabbando sigarette, emesse 19 misure cautelari

La Guardia di finanza di Catania ha eseguito stamane 19 misure cautelari, cinque delle quali in carcere, nei confronti di una presunta associazione per delinquere, operante a Catania, finalizzata al contrabbando di sigarette. L'operazione e' stata denominata 'Dirty smoke'. Le ordinanze sono state emesse dal gip.

Nell'operazione della Guardia di Finanza che ha sgominato a Catania una organizzazione dedita alla vendita di sigarette di contrabbando nella zona del mercato di Piazza Carlo Alberto, in manette, oltre a Marchì, sono finiti Nunzio Russo, di 68 anni, Eugenio Russo, di 33, Giuseppe Masitti, di 33, Pietro Zappalà, di 34. Hanno l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria Salvatore Renato Amoruso, di 53, Biagio Fiorenza, di 53, Vincenzo Bivona, di 60, Roberto Barbera, di 53,- Davide D'Alessandro, di 38, Giovanni Milici, di 61, Armando Puglisi, di 53. Obbligo di presentazione alla polizia anche per Vincenzo Arena, di 55 anni, Francesco Russo, di 55, Concettina Giordano, di 81, Santina Veronica Lo Vecchio, di 29, Martino Sanfilippo, di 26, Alfio Catalano, di 54, Rosario Ferranti, di 37.

L'organizzazione sgominata dalla Guardia di finanza di Catania in 8-10 mesi era riuscita a vendere nell'area del mercato di piazza Carlo Alberto tabacchi per quasi una tonnellata (circa 50.000 pacchetti di sigarette), evadendo tributi per circa 138.000 euro. Per alcune postazioni Il guadagno era di circa 1.500 euro a settimana. Agli arresti sono finite cinque persone, obbligo di firma invece per 14. L'accusa per tutti é di associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri. A capo dell'organizzazione, secondo quanto accertato, c'era Santo Marchì, di 37 anni, tra gli arrestati, figlio di un presunto esponente del clan mafioso catanese degli Sciuto-Tigna. I componenti l'organizzazione avevano suddiviso l'area mercatale in quattro zone. Le cessioni venivano effettuate anche grazie a stalli posizionati nei punti di maggiore afflusso di persone. le sigarette venivano vendute a un prezzo di circa 3 euro a pacchetto. Alcune postazioni erano in grado di assicurare un guadagno anche di oltre 1500 euro a settimana, garantendo al minutante una paga giornaliera di circa 50 euro. Per nascondere e conservare le stecche di sigarette, che arrivavano da Malta, l'organizzazione è ricorsa anche alla copertura fornita da una "edicola" ambulante allestita presso la piazza gestita da una donna anziana. In vendita erano poste Marlboro prodotte in Spagna provenienti dal regime "duty free" sia di buona che di scarsa manifattura. In questi ultimi è stata rinvenuta anche la presenza di muffe e batteri dannosi. (A.A.)

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