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Inchiesta petrolio, nessun atto a Pm aretuseo

Inchiesta petrolio, nessun atto a Pm aretuseo

Nessun atto di indagine sull'autorità Portuale di Augusta è stato ancora trasmesso alla Procura di Siracusa, eventualmente competente per territorio a indagare, dai pm di Potenza titolari dell'inchiesta su un traffico illecito di rifiuti legati all'estrazione del petrolio in Basilicata. Nessun fascicolo, dunque, è stato aperto dalla procura siciliana finora. "Non posso escludere che nei prossimi giorni ci saranno contatti con i colleghi di Potenza - ha detto il procuratore di Siracusa Francesco Paolo Giordano - ma allo stato mi pare prematuro parlarne". Gli inquirenti erano stati informati, nei mesi scorsi, dell'attività di indagine delegata alla Mobile di Potenza che aveva acquisito documenti relativi a concessioni rilasciate dall'Autorità Portuale di Augusta.

Qualche giorno fa gli agenti di polizia di Potenza, incaricati dalla Procura potentina, hanno acquisito alcuni atti all'autorità portuale di Augusta. Nessun sequestro, ma hanno chiesto copie di alcuni documenti di concessione di aree portuali. Le società dell'imprenditore di Augusta, Gianluca Gemelli, il compagno dell'ex ministro Guidi, coinvolto nell'indagine di Potenza, non avrebbero al momento alcun rapporto con l'Autorità portuale. Il commissario straordinario dell'ente, Alberto Cozzo, non è stato interrogato dalla Procura, né avrebbe ricevuto alcun avviso di garanzia. Il porto di Augusta è utilizzato da diverse multinazionali del petrolio, dall'Eni all'Esso, dalla Lukoil alla Sasol, tutte con investimenti nel polo petrolchimico di Priolo Gargallo. Nessun insediamento della Total, coinvolta nell'inchiesta della Procura di Potenza, è presente. (A.A.)

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