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Termini Imerese, riapre la fabbrica

Termini Imerese, riapre la fabbrica

Sono arrivati alla spicciolata, uno dopo l'altro per rientrare nella fabbrica di Termini Imerese (Pa) che Fiat ha chiuso il 24 novembre 2011. Hanno varcato i cancelli dello stabilimento per la prima volta dopo una parentesi lunga 5 anni e quasi non ci credevano. Lo definiscono il primo giorno di lavoro dopo anni di 'Purgatorio'. Sono i primi 20 operai su 700 ex Fiat, che da oggi riprendono a lavorare sotto il marchio di Blutec, la società del gruppo Metec Stola che intende tornare a produrre ibride ed elettriche nell'ex stabilimento del Lingotto. Non torneranno in catena di montaggio, ma disegneranno progetti in 3 D. In mattinata dovranno pero' espletare altre 4 ore di formazione, nel pomeriggio "finalmente"cominceranno a utilizzare un software di progettazione per disegnare componenti per auto.

"E' un'emozione fortissima - dice Giuseppe Tarantino, 49 anni, 3 figli al suo primo giorno di lavoro sotto il marchio Blutec - Sono stati anni difficili ma ho voluto continuare a credere. Finisce una fase poco piacevole: chi ti toglie il lavoro toglie la dignità. Sono sfumati tanti progetti da Rossignolo a Dr Motor a Grifa. E' un primo passo, affronterò questa avventura con decoro e con la consapevolezza che oltre a Blutec tocca a noi". In piazzale primo Maggio c'è anche un gruppo di ex metalmeccanici della Fiat; loro però resteranno fuori dai cancelli dello stabilimento. Fino a marzo hanno vissuto con il sussidio di disoccupazione, la cig è scaduta e aspettano il rinnovo da parte del ministero del Lavoro fino a fine anno. Con gli operai c'è anche il sindaco di Termini Imerese Salvatore Burrafato "Siamo qui per vivere questa emozione senza trionfalismi - dice - con la consapevolezza di chi sa che questo territorio è disperato. Dopo 5 anni vedere 20 lavoratori entrano in fabbrica è un risultato. Riaccende la speranza". "Adesso ci aspettiamo lo sblocco di 20 milioni di euro dalla Regione per il progetto sulla componentistica di Blutec, - aggiunge - che oggi con l'ingresso dei primi 20 operai parte, e la proroga della cig per i lavoratori ex Fiat che non entrano in fabbrica e per quelli dell'indotto". A Termini Imerese la parola d'ordine e' speranza, il futuro per gli operai e l'intera cittadina adesso si chiama Blutec.

"Il lavoro torna a Termini Imerese. Oggi, dopo la celebrazione del primo maggio, la fabbrica ex Fiat riapre i cancelli per i primi 20 progettisti e si produrranno auto ecologiche". Lo scrive in un post su Facebook il Sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone. "Da quel 24 novembre 2011, giorno della chiusura - prosegue - sono passati quasi 5 anni. Cinque anni in cui abbiamo vissuto l'incubo del licenziamento dei 1.200 operai. La crisi per il territorio termitano, della provincia di Palermo e di una parte importante della Sicilia". "Nel Ferragosto 2014 accompagnai io stesso il presidente del Consiglio Matteo Renzi a Termini dove incontrammo gli amministratori del territorio, il sindaco Salvatore Burrafato e i cittadini. - ricorda - Da lì è iniziato un lavoro silenzioso ma costante per restituire alla città di Termini un futuro. E non è un caso che proprio nel giorno in cui il premier è stato in visita in Sicilia per firmare i Patti per la città di Palermo e di Catania, garantendo alla nostra Isola fondi per lo sviluppo, a Termini ritorni la speranza". "Il contratto di sviluppo, di riconversione e riqualificazione del Polo industriale di Termini Imerese, - sottolinea - l'accordo tra Blutec ed Invitalia, dal valore di 95 milioni di euro, prevede l'utilizzo entro il 2016 di 250 lavoratori ed il riassorbimento totale nel 2018. I lavoratori saranno tutelati dalla cassa integrazione, che ha una durata massima di 4 anni". "Adesso siamo a lavoro per assicurare la piena occupazione, con gli 800 operai al lavoro, inclusi anche i 300 addetti dell'indotto, - annuncia - e avviare così il secondo e più ambizioso progetto di Blutec per Termini, cioè la produzione di due modelli di auto ibride. Gela, con la vertenza Eni, Termini, Ansaldo Breda a Carini, Almaviva, i Patti per Palermo e Catania - conclude Faraone - sono il segno dell'attenzione che il governo nazionale ha per la nostra Isola". (ANSA)

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