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Molla tutto per un'avventura in kayak

Molla tutto per un'avventura in kayak

Prosegue il viaggio del trentenne spagnolo Sergi Rodriquez Basolì che col suo Kayak "super accessoriato" di sacco a pelo, qualche t-shirt, fornellino, pagaia di riserva, ma pure riso, olio, frutta e sale si sta regalando una circumnavigazione del Mediterraneo a piccole tappe e a forza di cinque-sei ore di remate al giorno, sorvegliato da "Nirvana" il cagnolino abbandonato, recuperato in Sardegna e da allora compagno fedele, divertito forse più di lui da questo andar per mare. Dalla Spagna alla Francia, poi Corsica, Sardegna, ora Tirreno e fra qualche settimana l'Adriatico per risalirlo e ridiscendere fino in Grecia. Un viaggio intrapreso tre anni fa, motivato dalla voglia di avventura, dal fascino della scoperta di angoli superbi che dal mare si possono apprezzare di più. Il suo navigatore: una carta nautica tascabile, custodita dentro una pellicola di plastica per essere impermeabile. Tanto a soccorrerlo, quando serve, c'è il telefonino con Google Map. Il giovane ingegnere pagaia sotto costa, quindi in piena sicurezza; se avverte possibili cambiamenti improvvisi dell'onda, vira verso terra e in pochi minuti è al riparo.

Sergi è approdato l'altro ieri in quell'oasi a strapiombo di verde e straordinaria bellezza qual è Gelso a Vulcano. Un gruppo di amici liparesi con l'ing. Emanuele Carnevale appena sbarcati da un cabinato lo ha intercettato quasi a riva, il tempo di conoscere il suo racconto, di sentire le impressioni sulle Eolie e sotto gli ombrelloni dell'accogliente lido di Gelso ci si è ritrovati tutti insieme in una tavolata, per un susseguirsi di apprezzabili pizze di vario gusto. Il resto lo ha fatto Sergi narrando le sue peripezie, esaltando la bellezza delle Eolie e in particolare di Salina ma soprattutto dell'affaccio di Torre Faro: "E' un punto incantevole, credo il più magico in assoluto, peccato che non venga valorizzato come meriterebbe".

Il canottiere, aiutato da "Oceana" società che lo sostiene nel viaggio mediterraneo, intorno alle 16 ha salutato i nuovi amici liparesi incontrati per caso, così come gli capita ormai da tre anni dappertutto e che annota in un diario di bordo insieme con le curiosità sullo stato del mare e del litorale, quindi ha preso il largo: direzione Gioiosa Marea. Unica bussola, il pizzo di una montagna di riferimento sulla costa siciliana che seppure sfumata nel grigio di domenica pomeriggio comunque rappresentava un utile faro.

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