Ha deciso di dimettersi il sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato, indagato dalla procura per peculato, truffa aggravata, falso in atto pubblico e abuso d'ufficio. Secondo l'accusa avrebbe utilizzato, in diverse occasioni, l'auto comunale e le prestazione lavorative del suo autista per scopi personali e in danno dell'amministrazione comunale. Il sindaco avrebbe inoltre utilizzato, secondo i magistrati, dei locali comunali, già concessi in affitto a privati con locazione scaduta e mai rinnovata, per ragioni esclusivamente private. A Burrafato e al suo autista, Marino Battaglia, stamane è stata notificata un'ordinanza cautelare emessa dal gip Michele Guarnotta che impone loro l'obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Burrafato nel 2014, per la seconda volta, era stato eletto sindaco a Termini Imerese, dove appoggiato da Pd e Nuovo centro destra, ha vinto al ballottaggio contro lo sfidante Agostino Moscato. "Malgrado non sia obbligato a questo passo, ho maturato la scelta di rassegnare le dimissioni dalla carica di sindaco di Termini Imerese - dice Burrafato-. Ritengo giusto ed opportuno fare un passo indietro per dare serenità a tutto l'apparato municipale nello svolgimento dell'attività quotidiana, allontanando dubbi e sospetti". "Valutate le accuse che mi vengono mosse - prosegue - ed i provvedimenti emessi dai magistrati con decisione e senza tentennamenti sono arrivato alla decisione di presentare le mie dimissioni: non posso più continuare a fare il sindaco di una città difficile e complessa come Termini Imerese". "Ripongo massima fiducia nell'operato della magistratura - conclude - e sono certo di poter chiarire che alla base di quanto contestato c'è una grande confusione che ha ingenerato incomprensioni ed equivoci".
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