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Crocetta e Faraone litigano anche sui rifiuti

Crocetta e Faraone litigano anche sui rifiuti

Come promesso. In attesa che il presidente della Regione Rosario Crocetta e il suo governo trovino una soluzione per lo smaltimento dei rifiuti che stanno inondando l’intera Sicilia, alcuni sindaci, fra quelli più colpiti dalle disfunzioni del sistema in vigore, all’insegna di “rifiutiamo Crocetta”, hanno portato i camion carichi di rifiuti sotto Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione. «I cittadini devono sapere – ha commentato il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque – che la colpa della presenza dei cumuli di spazzatura nelle strade dei comuni siciliani non è dei sindaci, ma della Regione, che non ha saputo gestire per tempo questa che non è un’emergenza. La spazzatura viene prodotta e deve essere smaltita. I sindaci non hanno alcuna responsabilità in questo processo se le discariche sono chiuse».

«Noi – ha ricordato la neosindaca di Porto Empedocle, l’avvocatessa ed ex commissario di polizia Ida Carmina – conferiamo i rifiuti a Lentini, ma mi hanno riferito che anche lì hanno bloccato i compattatori, tornati indietro dopo una notte in fila. È una situazione intollerabile. Da cinque giorni si ripete la stessa scena. Crocetta si dimetta. Intervenga anche l’esercito se necessario».

Serafico il commento di Rosario Crocetta che, sbirciando dalla finestra del suo studio e visti i sindaci con tanto di fascia tricolore e gli autocompattatori ha esclamato: «se devono conferire i rifiuti a Bellolampo (località sopra Palermo dove si trova la più grande discarica di Sicilia, ndr), perché vengono davanti a Palazzo d’Orleans? Magari lo fanno – ha aggiunto, con chiaro riferimento ai sindaci Cinquestelle – su indicazione di qualcuno. Mi sembra un meschino gioco politico». Quindi, nel tentativo di dare una risposta ai comuni del palermitano costretti a conferire i rifiuti a Lentini, a 300 km da Palermo, presente l’assessore all’Energia Vania Contrafatto, ha convocato nel suo studio l’assessore comunale Sergio Marino, il presidente e vice presidente della Rap Roberto Dolce e Alessandra Maniscalco Basile. Ed è stato deciso che all’interno della discarica di Bellolampo saranno realizzati dei Tmb mobili in modo da poter far fronte, a partire da venerdì prossimo, alle necessità dei comuni dell’intera area metropolitana. «L’’impianto Tmb di Bellolampo per il trattamento dei rifiuti – ha spiegato Marino – non può essere sovraccaricato oltre le 750 tonnellate quotidiane, per cui sta già operando e per cui è stato progettato. Grazie alla disponibilità della Rap e del Comune, sarà messo a disposizione dei comuni della provincia un’area all’interno di Bellolampo entro cui saranno resi operativi degli impianti mobili di trattamento dei rifiuti che una volta trattati potranno essere conferiti in discarica».

«Alla fine – ha commentato il presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando, in atto anche sindaco metropolitano – ha prevalso il buon senso e l’interesse primario della tutela della salute dei cittadini». Per il renziano Davide Faraone, però, in primo luogo vanno rispettati scadenze e impegni con Palazzo Chigi, «portando i rifiuti – ha detto – fuori dalla Sicilia, creando un ambito unico ed una nuova normativa. Altrimenti l’alternativa è il commissariamento. E i tempi saranno brevissimi. Delle liti di Orlando e Crocetta non interessa a nessuno». Un nuovo scontro a distanza tra Faraone e Crocetta, che all’ipotesi di commissariamento evocata dal leader dei renziani in Sicilia replica: «Se qualcuno cogliesse l’opportunità di stare zitto, sarebbe un bene».

«Questa crisi – ha rilevato Gianpiero D’Alia – è causata dalla mancata volontà di assumersi responsabilità politiche ben precise perché impopolari e quindi dall’incapacità di realizzare un’efficace raccolta differenziata e impianti moderni di smaltimento dei rifiuti. L’unica strada percorribile è quella di un commissariamento da parte del Governo per riportare la situazione alla normalità e realizzare un ciclo virtuoso dei rifiuti come nel resto del mondo».

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