Martedì 30 Aprile 2024

Sicilia, no alla sanatoria degli immobili abusivi

Sicilia, no alla sanatoria degli immobili abusivi

Non ci sarà la sanatoria degli
immobili abusivi lungo le coste della Sicilia, tema che aveva
sollevato forti polemiche e l’immediata presa di posizione del
ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti pronto a impugnare la
norma se fosse stata approvata dal Parlamento siciliano. A 24
ore dal voto in aula del contestato emendamento, che era stato
ammesso dalla commissione Territorio dell’Ars e poi bocciato, il
presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni
Ardizzone, ha chiuso la pratica, dichiarando la norma
inammissibile per «evidenti profili di incostituzionalità»,
"quindi non verrà discussa in aula».
«Gli uffici dell’Ars - spiega Ardizzone - avevano già
evidenziato tali anomalie durante l’esame in commissione
Ambiente, ma l’emendamento è stato inopinatamente messo ai
voti». Esulta il fronte degli oppositori. Per Ermete Realacci,
presidente della commissione Ambiente della Camera, lo stop
arriva «grazie anche alle reazioni che si sono avute da varie
parti». «Il futuro della Sicilia, come ci hanno ricordato più
volte Falcone e Borsellino - dice - è legato a doppio filo alla
legalità e alla bellezza. E alla buona politica». «Dopo le
pressioni esercitate, le lettere e la risonanza nazionale che ha
suscitato la nostra protesta, la parte onesta della Sicilia ha
vinto», afferma Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente
Sicilia. «Ci fa, comunque, riflettere, e non poco, il fatto che
in questi giorni molti politici non si siano pronunciati, mentre
altri lo hanno fatto ma in maniera poco chiara ed ambigua, segno
che è ancora forte quella politica che ancora ammicca agli
abusivi», aggiunge l’ambientalista. «L'era dei condoni è ormai
finita per sempre, così come lo deve essere quella
dell’abusivismo», chiosa il presidente Giuseppe Cappochin,
Consiglio nazionale degli architetti pianificatori, paesaggisti
e conservatori.
Non ci sta a essere definito il deputato degli abusivi,
Girolamo Fazio (gruppo Misto), firmatario dell’emendamento. «Ho
voluto porre una questione di diritto, non ci sto a essere
considerato il fautore dell’abusivismo - dice - La scelta della
presidenza dell’Ars di considerare la norma inammissibile
ovviamente non mi fermerà, spiegherò in aula le ragioni di
quella norma, perché i siciliani devono sapere di essere stati
penalizzati dalle istituzioni rispetto al resto degli italiani».
E aggiunge: «Il mio scopo era quello di portare il dibattito in
Assemblea, migliaia di siciliani hanno scoperto di essere
abusivi in assenza di una normativa chiara, perché le
istituzioni regionali hanno lasciato ai giudici
l'interpretazione autentica della norma nazionale». «Non tutelo
alcun interesse, mi sono imbattuto in tante storie di siciliani
inconsapevoli che hanno il diritto ad avere leggi chiare e a
sapere a quali sanzioni vanno incontro se le violano - prosegue
- Voglio rasserenare i tanti che mi hanno accusato di ambire ai
voti degli abusivi: non mi ricandiderò all’Ars, basta con questo
Parlamento».

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