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La Caronte&Tourist
acquista l’hotel Riviera

Proposta una permuta per l’ex Hotel Riviera

«Si pone fine a una telenovela di 30 anni». Esulta Filippo Romano, il commissario dell’ex Provincia regionale, oggi in carica con i poteri del Consiglio metropolitano, in questa fase di transizione che porterà all’elezione dei nuovi organismi della Città metropolitana. Dopo decenni l’Hotel Riviera di viale della Libertà ha un acquirente: è il gruppo Caronte&Tourist. Stavolta la gara non è andata deserta e l’offerta presentata dai Franza sembra essere quella giusta, anche se le procedure dovranno essere completate nelle prossime settimane.

Romano non può non dirsi soddisfatto. Era una scommessa persa in partenza, il “Riviera”, l’hotel fantasma acquistato da Palazzo dei leoni nel 1988, mai utilizzato e lasciato in condizioni via via sempre più degradate, non interessava a nessuno. Nei decenni scorsi ci hanno provato tutti i presidenti in carica a venderlo, ma non c’è stata una gara andata a buon fine. Almeno fino a ieri. Anche il commissario ci aveva tentato, con il primo bando del 2015, però il risultato è stato lo stesso: offerte poco convincenti o nemmeno giudicabili.

«Abbiamo dato vita a un secondo bando contenente elementi migliorativi rispetto al primo – spiega il viceprefetto – stabilendo che l’offerta doveva consistere o in soldi in contanti (minimo 7 milioni 300 mila euro) oppure in permuta (8 milioni) con perizia del Tribunale e in conformità alle indicazioni dell’Osservatorio immobiliare italiano. Abbiamo lasciato la porta aperta alle permute perché ci rendevamo conto delle difficoltà del mercato immobiliare messinese. E così è arrivata l’offerta a nostro avviso soddisfacente».

La Caronte&Tourist ha offerto in permuta la palazzina degli uffici di via Bonino (il cui valore è stimato sugli 11 milioni), che verrà riconvertita in scuola e potrà essere utilizzata per accogliere le classi degli Istituti superiori che hanno maggiori difficoltà organizzative o che sono in locali presi in affitto. La Città metropolitana risparmierà cifre ingenti e, d’altra parte, per rimettere in sesto il “Riviera” ci vorrebbero come minimo 6 milioni, che Palazzo dei leoni, sull’orlo del default, non ha e non potrà avere neppure nel futuro. Sarà lo stesso Gruppo Franza ad adeguare la sede di via Bonino alle esigenze di un plesso scolastico. «Entro 9 mesi, per l’anno 2017-2018, l’edificio sarà pronto – annuncia Romano –, in quei 5 mila metri quadri potranno essere sistemati o le aule del Seguenza o una sede sussidiaria del Nautico. Abbiamo preferito la soluzione della permuta perché oggi, se avessimo incassato i soldi in contanti, non avremmo neppure potuto utilizzarli, perché non rientrano tra le spese obbligatorie e contrattualizzate. Quei fondi sarebbero rimasti bloccati sul conto corrente e quasi certamente se li sarebbe presi alla fine lo Stato, con quell’assurdo prelievo “forzoso” che sta mettendo in ginocchio tutte le ex Province».

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