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"Enti ognuno per conto suo"

beninati

In tema di calamità naturali in fase ordinaria ed emergenziale, registriamo l'intervento dell'onorevole Nino Beninati, già assessore regionale alle infrastrutture nel 2009. "Negli anni precedenti mi ero sempre posto una domanda - rileva Beninati - il perché la Protezione Civile e l’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente, non coordinati tra loro sui dissesti idrogeologici o problematiche sismiche predisponevano piani e programmi di spesa ordinaria esautorando di fatto l’Assessorato Regionale alle Infrastrutture, alle cui dipendenze risultano gli uffici provinciali del Genio Civile.

La cosa più strana inoltre è che gli unici capitoli di spesa ordinaria del bilancio regionale per tali interventi risultavano in capo all’Assessorato alle Infrastrutture, con dotazione economica inferiore a 10 milioni di euro (somme irrisorie).

A seguito del dissesto idrogeologico di Giampilieri (Messina) del 2009, che provocò 37 vittime, nella riunione di Giunta del 03/10/2009, proposi una volta per tutte di cambiare l’attuale sistema di gestione dell’ordinario individuando l’Assessorato alle Infrastrutture con gli uffici del Genio Civile per singola provincia, quale unico coordinatore ed organizzatore per la stesura del Piano Rischi Regionale, evitando così che sull’argomento intervenissero come per gli anni precedenti, sia la Protezione Civile che l’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente, in maniera disordinata.

Necessitava e necessita pertanto riportare i momenti decisionali per la stesura di piani e programmi di spesa sotto un’unica regia, individuata nell’Assessorato Regionale alle Infrastrutture.

Tale proposta fu condivisa dalla Giunta di Governo ed esitata con delibera n. 415  del 03/10/2009; con tale nuova organizzazione venivano ulteriormente coinvolti i liberi professionisti specialisti del settore (ingegneri; architetti; geologi; geotecnici) oggi sempre più emarginati dal mondo del lavoro, anzi molto spesso emigranti in altre nazioni.

Questa nuova organizzazione scaturiva anche dal fatto che la Regione Sicilia ed anche lo Stato per tutte le approvazioni o pareri sui progetti in generale, privati che pubblici, prevedono il deposito presso il Genio Civile per singola provincia, oltre che il collaudo.

Sono state avviate in tempi rapidi tre riunioni in cui si andava delineando la nuova organizzazione, individuando in maniera chiara i compiti di supporto della Protezione Civile che dell’Assessorato Territorio ed Ambiente, evitando così che questi ultimi predisponessero piani e programmi di spesa senza alcuna titolarità; riportando così presso l’Assessorato alle Infrastrutture la predisposizione unica dei piani e dei programmi di spesa riguardante il Piano Rischi Regionale.

Ebbene con la mia uscita dal Governo Regionale nel dicembre 2009, gli assessori che si sono susseguiti non diedero seguito alla delibera di Giunta e quindi alla stesura del Piano Rischi Regionale, nonché alla nuova organizzazione di sistema, lasciando che i programmi di spesa inerente i dissesti idrogeologici e sismici continuassero ad essere in maniera disordinata in capo alla Protezione Civile e all’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente.

Furono impegnati - prosegue Beninati - negli anni 2010-2013 con accordo Stato-Regione programmi di spesa pari a circa 400 milioni di euro, senza che venissero coinvolti gli uffici del Genio Civile e quindi l’Assessorato alle Infrastrutture dove continuano ad accumularsi progetti prioritari per la salvaguardia del territorio.

A titolo di esempio per dimostrare l’anomalia del sistema basti pensare che il movimento franoso lungo il viadotto Imera CT-PA che provocò il crollo di una carreggiata non risulta inserita nell’ultimo programma di spesa.

Credo pertanto che in maniera risolutiva vada definito che i momenti decisionali per la priorità sugli interventi ordinari vadano riportate presso gli uffici del Genio Civile Provinciale unici delegati ad approvare progetti inerenti dissesti idrogeologici e sismici.

Se tale organizzazione - conclude l'ex parlamentare messinese - per quanto concerne l’ordinario, non verrà cambiata, parlare di “Casa Italia” lasciando a Commissari o alla Protezione Civile momenti decisionali, continuerà ad essere una errata e disordinata organizzazione dei programmi di spesa e paradossalmente si continuerà in dispregio delle leggi a confondere volutamente il sistema emergenziale con l’ordinario, esautorando così facendo quegli uffici statali e regionali che invece hanno le capacità e competenze idonee per predisporre ed individuare piani e programmi di spesa, per le vere priorità nei territori di loro competenza".

 

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