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Omicidio Nicosia, indagini in salita

Polizia Vittoria

VITTORIA – Indagini in salita per fare luce sull’omicidio di Salvatore Nicosia, incensurato 39enne titolare di un negozio di autoricambi, e soprattutto per individuare l’assassino, che lo ha freddato lunedì scorso con tre colpi sparati a distanza ravvicinata da un fucile a pallini che hanno colpito il commerciante al torace. L’assenza di testimoni e i pochi dettagli offerti dalle telecamere dei vicini sistemi di telesorveglianza non aiutano a fare luce sul fatto di sangue.

A scoprire il corpo senza vita del 39enne era stato un cliente, che si era recato nei locali sulla Vittoria Santa Croce per acquistare un pezzo di ricambio. Nessuno ha visto fuggire l’assassino, che, a quanto pare, era in compagnia di un complice. Entrambi hanno usato un furgone della ditta della vittima per raggiungere contrada Resinè, in aperta campagna, dove hanno poi abbandonato il mezzo da lavoro per salire su un’auto, forse lasciata lì in precedenza, o probabilmente guidata da un terzo complice. Parallelamente alle indagini serrate dilagano il dolore e lo strazio dei parenti, in primis il padre e la moglie della vittima, rimasta vedova con due figli di 2 e 4 anni a carico.

Gli inquirenti non tralasciano nessuna pista, come da prassi quando le indagini sono nella fase embrionale e non si può contare su elementi decisivi che imprimano una precisa direzione. La vittima, soprannominata scherzosamente dagli amici “Turi Mazinga” per il fisico scolpito da allenamenti quotidiani in palestra, era nota anche per il suo temperamento, e non si esclude dunque che ad ucciderlo possa essere stato il destinatario di uno “sgarro”. Si tratta solo di ipotesi non suffragate da fatti concreti, che, in questa prima fase delle indagini, latitano.

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