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È morto l’ex governatore Giuseppe Drago

È morto l’ex governatore Giuseppe Drago

Giuseppe Drago è morto dopo due anni di calvario. Un male incurabile se lo è portato via nonostante abbia lottato fino all’ultimo. A nulla sono valse le cure, anche all’estero. Nelle ultime settimane il parlamentare modicano è stato stremato dalla malattia, trascorrendo gli ultimi giorni nell’hospice del Maggiore di Modica, circondato dall’affetto dei suoi cari.

La morte è arrivata poco dopo le 13 e la notizia ha colpito tutta la comunità per il vuoto che Peppe Drago lascia. Straziati i familiari. Peppe Drago avrebbe compiuto 61 anni il prossimo giovedì. La camera ardente è stata allestita nella sua abitazione a Marina di Modica, nell’agglomerato del cosiddetto villaggio delle “casette colorate”. I funerali si svolgeranno venerdì alle 16 nella chiesa di San Giorgio a Modica.

Giuseppe Drago ha segnato una lunga stagione politica, non solo iblea. Sciclitano di origine ma modicano di adozione e formazione, è partito dalla sezione cittadina del Psi di corso Umberto ed è arrivato prima a palazzo D’Orleans da presidente della Regione, e poi alla Farnesina quale sottosegretario agli Esteri del governo Berlusconi. In mezzo la sindacatura di un anno a Modica nel 1988. Fu poi assessore provinciale a Palazzo del Fante a Ragusa, e quindi la scalata verso Palermo dove Peppe Drago, fu eletto nel 1991 deputato. Appena un anno dopo diventò assessore regionale al lavoro.

Tangentopoli spazzò poco dopo via il Psi dove Drago militò da sempre. Poi approdò al Ccd dove con Casini. Nel ’96 fu il parlamentare più votato in Sicilia e questo gli aprì la strada due anni dopo verso la Presidenza della Regione. 

La Presidenza della Regione gli procurò il primo vero intoppo della sua carriera politica con la vicenda delle “Lenzuola d’oro”. Ne scaturì un processo per peculato che gli costò 3 anni e 3 mesi di reclusione e poi la restituzione di 123 mila euro per l’accusa di essersi indebitamente appropriato dei fondi riservati della Presidenza della Regione. Superata questa fase Peppe Drago puntò a Roma, passando all’Udeur. Nel 2001 fu eletto alla Camera dove restò fino al 2006. Nei governi Berlusconi fu prima sottosegretario alla difesa nel 2004 e poi agli esteri nel 2006. Con l’Udc nel 2008 fu rieletto ancora a Montecitorio.

L’atto che chiuse la carriera di Drago a Roma fu la condanna della Cassazione e l’interdizione per 3 anni dai pubblici uffici, sempre per la vicenda dei fondi della presidenza della Regione. Peppe Drago si dimise anticipando così il verdetto della Camera. Furono i giorni più difficili della sua carriera politica, dove si inserì anche il processo «Modica bene» da cui Drago uscì senza nessuna macchia. La voglia di rimettersi in gioco si riaccese e il parlamentare modicano ritornò in campo nel 2012, sempre con il Pid, ma la carriera di continui successi si interruppe bruscamente con il tonfo alle regionali del 2012. Tanti i messaggi di cordoglio.

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