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Il Partito democratico
è un “Carbone” ardente

Il Partito democratico è un “Carbone” ardente

È stata organizzata per essere una “Festa dell'Unità” e alla fine l'unità è stata in qualche modo raggiunta, anche tra coloro che nei giorni scorsi avevano aspramente contestato la gestione commissariale di Ernesto Carbone, reo di non avere sancito una svolta reale al partito dopo la fuoriuscita del “blocco genovesiano”.

Al “Giardino Corallo” il Pd messinese si è ritrovato per parlare di pubblica amministrazione, per provare a fare quadrato e trovare nuovi stimoli in una fase delicata che passa dal referendum ad una necessaria riorganizzazione interna tra congresso e tesseramento.

Non sarà di certo una tre giorni di convegni a rilanciare l'attività, ma la manifestazione in qualche modo punta a mostrare la ritrovata centralità dello Stretto nelle dinamiche nazionali di partito.

Le polemiche si sono spente solo a ridosso del primo evento in programma, perché dopo il documento dei “diciotto” e quello firmato dai rappresentanti di LabDem, ci ha pensato il deputato regionale Filippo Panarello a chiedere a Carbone una correzione rapida di rotta, senza creare divisioni e chiamando tutti a dare un contributo «per rendere esplicita una radicale rottura con il passato»: «L’on. Carbone sottovaluta il malessere, molto diffuso tra iscritti ed elettori, per la gestione del Partito in provincia di Messina. Solo così si può spiegare la risposta sprezzante rivolta a chi aveva sottolineato l’esigenza di riportare alla normalità il Pd di Messina».

La risposta del commissario non si è fatta attendere: «Nessuno ha chiuso le porte dell'organizzazione della festa democratica. È vero si poteva scegliere di fare una festa diversa, di far parlare i soliti noti, ma dopo 4 anni di fermo volevo che a Messina la festa del Pd ritornasse potenziata al cubo: non cittadina, non provinciale, non regionale ma nazionale. Caro Panarello stasera ti aspetto, questa festa appartiene a tutti». Ed in effetti Panarello, si è presentato, sancendo di fatto la pace. Almeno per il momento. Tra i “diciotto” presenti Nicola Alpino e Angelo Libetti, tra i LabDem invece Giuseppe Fera e Saro Cucinotta. La questione non può dirsi del tutto rientrata. In platea, ad ascoltare il ministro Madia, c'è anche il costituzionalista Gaetano Silvestri. E non mancano i componenti della giunta comunale: il segretario generale Antonio Le Donne, l'assessore Sergio De Cola, il vicesindaco Gaetano Cacciola, il “renziano” Luca Eller e il sindaco Renato Accorinti. Ma è il capogruppo del Pd a Palazzo Zanca, Antonella Russo, a parlare degli ambiti locali: «Uno degli slogan della riforma è “più servizi, meno partecipate”, purtroppo nella nostra città il teorema sembra essere invertito». E lo dice nel giorno in cui è stata varata la nuova società che subentrerà a Messinambiente nella gestione dei rifiuti, con le sembianze di una multiservizi. «L'aiuto del governo è fondamentale in un'area in cui giovani vanno via e i servizi sono ai minimi termini». E' stato inoltre sollecitato un impegno per la stabilizzazione dei precari del territorio, circa cinquemila. Nessuno “vanta” un numero così esorbitante in Sicilia.

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