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Scaletta onora le 16 vittime e lancia ancora l’allarme

Messa e corteo nel centro ionico disastrato nel 2009. Torrente Racinazzi: mancano 3 milioni al progetto Fs

Il settimo anniversario dell’alluvione che ha colpito Scaletta è accompagnato, come di consueto, da grande emozione nel ricordare le 16 vittime tra cui i 5 dispersi Santi Bellomo, Carmela Cacciola, Carmelo Ricciarello, Ketty De Francesco e Alessandro Sturiale. La comunità ricorderà le vittime in modo composto e semplice: alle 18, la messa nella chiesa Maria SS. del Carmelo ed al termine un corteo, con in testa gli amministratori e i parenti delle vittime, si recherà a piazza Foraggine, luogo simbolo della tragedia. Il sindaco Gianfranco Moschella, deporrà una corona di fiori, quindi un significativo momento di raccoglimento.

Proprio in questi giorni il comitato Contrada Divieto ha denunciato una situazione molto critica che interessa alcuni torrenti del centro jonico che dovrebbero essere ripuliti. A Divieto, il sottopasso che si trova nella parte finale della fiumara è invaso da oltre un metro di sabbia e detriti che ne hanno pericolosamente innalzato l’alveo, limitando così l’eventuale deflusso delle acque. Francesco Aloisi, membro del comitato, spiega che nelle scorse settimane si è svolta una raccolta di firme per denunciare la situazione e aggiunge che «per ripulire il torrente sono necessari 20 mila euro e con il Comune in dissesto questa somma non è facilmente reperibile. Inoltre, su quest’area c’è la competenza di Protezione civile e Genio civile per quanto riguarda la manutenzione, le Ferrovie devono concedere il permesso per l’esecuzione dei lavori nel sottopasso, mentre il Demanio marittimo deve autorizzare il passaggio dei mezzi pesanti e valutare anche la componente da ricollocare sulla spiaggia o in discarica». Proprio questo “intreccio” ha di fatto bloccato l’inizio dei lavori di bonifica. Anche il sindaco Gianfranco Moschella è intervenuto: “Il Comune è responsabile della manutenzione ordinaria, ma considerate le difficoltà economiche dell’Ente, non riusciamo ad effettuare questi lavori. Ad agosto ho contattato Genio civile, Protezione civile e Città metropolitana e dopo questi solleciti si è svolta una conferenza dei servizi che, per le assenze ha determinato un rinvio al 18 ottobre». Sul torrente Racinazzi la situazione non è migliore, perché i lavori della Protezione civile e del Genio civile non sono stati completati: si dovrebbe ampliare l’alveo per arrivare alla totale messa in sicurezza e, per ultimarli, mancano ancora 3 milioni: questo è un progetto delle Ferrovie, ma non ci sono i fondi. Moschella afferma che «questa è un’area di cantiere espropriata, di competenza della Protezione civile ed è fonte di preoccupazioni e pericolo: ad ogni evento piovoso si riversano sulla statale 114 ingenti quantitativi di terriccio e detriti».

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