Pozzallo - Nello sbarco di giovedì scorso, tristemente noto per i 29 cadaveri di uomini e donne arrivati insieme ai migranti, c'era anche un uomo affetto da tubercolosi attiva, immediatamente trasportato prima all'ospedale di Modica e poi in quello di Ragusa in isolamento, dove viene curato. Domenica scorsa, tra i 133 migranti arrivati con la motonave Dignity al porto, c'erano anche due fratelli libici, uno dei due affetto da una grave patologia. I due uomini sono stati salvati da una motovedetta libica mentre si trovavano in alto mare su una piccolissima e precaria imbarcazione in balia delle onde. Una volta trasportati sulla motonave, insieme agli altri migranti recuperati su un gommone, sono stati trasferiti a Pozzallo. L'uomo affetto dal brutto male si trova tutt'ora ricoverato nel reparto di oncologia dell'ospedale di Ragusa Ibla.
Intanto sono stati distribuiti in otto dei dodici comuni iblei i 29 cadaveri, tra cui quelli di dieci uomini, un minorenne e 18 donne, tre delle quali incinte, arrivati nel porto di Pozzallo. Una decina sono stati ospitati a Ragusa, tra cimiteri e obitorio dell'ospedale, gli altri negli altri comuni iblei con la sola eccezione dei paesi montani e di Pozzallo che ha da tempo le celle frigorifere occupate dai tanti cadaveri sbarcati nel porto. La magistratura ha disposto l'ispezione cadaverica per tutti mentre le autopsie in programma sono cinque.