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Violenza sessuale, arrestati un prete e un militare

Violenza sessuale, arrestati un prete e un militare

L'indagine per violenza sessuale che ha portato in carcere a Palermo padre Salvatore Anello e il colonnello Salvatore Muratore è iniziata quando gli agenti della sezione di polizia giudiziaria, diretta da Vincenzo Collorà, hanno raccolto la denuncia di una mamma e della figlia minorenne il 18 aprile di quest'anno. La donna aveva conosciuto l'ufficiale dell'esercito nella chiesa della Noce; l'uomo aveva detto di essere colonnello, guida spirituale e ospite di trasmissioni in onda su Radio Maria. In un momento di debolezza la donna gli raccontò alcuni suoi problemi familiari. L'ufficiale le promise che con i suoi metodi infallibili avrebbe scacciato il diavolo che perseguitava la donna, prospettandole una "terapia" con vari step: preghiere, abbracci e rapporti sessuali completi. La signora ha detto agli agenti di essere completamente soggiogata. Gli incontri di preghiera avvenivano a casa della "paziente" e qui l'ufficiale conobbe le figlie della donna, di 12 e 17 anni. Muratore avrebbe abusato della più grande delle ragazze e tentato approcci con la dodicenne, che riuscì a respingerlo. Il 23 maggio scattò la perquisizione a casa dell'uomo e nel suo ufficio nella caserma di piazza Turba. Nel computer portatile del colonnello, oltre a filmati su satanismo ed esorcismo, vennero trovati film porno che avevano minorenni come protagoniste. Nel cellulare furono trovate anche conversazioni morbose con donne, sia su Whatsapp che su Facebook.

Con riferimento ai fatti di cronaca di Palermo, "il padre cappuccino Salvatore Anello e il colonnello dell'Esercito Salvatore Muratore non sono mai stati animatori del nostro Movimento, né hanno mai assunto incarichi di responsabilità a qualsiasi titolo". Lo precisa in una nota il Rinnovamento Nello Spirito. "Specifichiamo che, al contrario di quanto indicato dagli organi di stampa e/o dichiarato dagli stessi interessati, sia il Padre Anello, che il sig. Muratore, non hanno mai fatto richiesta di adesione al Rinnovamento né sono o sono stati annoverati tra i nostri aderenti, pur avendo potuto partecipare - riferisce la nota - a nostri incontri che, come noto, sono pubblici e aperti alla partecipazione di coloro che desiderano farlo, credenti e non credenti". Il movimento ecclesiale annuncia: "Nel caso in cui si continui a menzionare il Rinnovamento nello Spirito ci vedremo costretti alla tutela del nostro buon nome, nei modi e nelle sedi opportune". RnS è un movimento ecclesiale che in Italia conta più di 200mila aderenti, raggruppati in oltre 1.900 gruppi e comunità.

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