Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Città metropolitane,
le elezioni slittano a gennaio

Città metropolitane, le elezioni slittano a gennaio

I Consiglii metropolitani e dei Liberi consorzi non s’hanno da fare. O meglio, non ancora. E i presunti intoppi burocratici coi relativi tecnicismi da superare c’entrano fino a un certo punto. La verità è che non c’è la quadra politica e che a tanti fa più comodo rinviare il voto, piuttosto che misurarsi in un campo che rischia di essere minato dalla confusione che regna sovrana. La maxi-coalizione che va dall’asse Udc-Ncd (l’Udc che si riconosce in D’Alia, va chiarito) al Pd passando per Sicilia Futura sembra già appesantita dalle frizioni interne e soprattutto ancora poco matura per affrontare le inevitabili diversità di vedute tra i soggetti che la compongono.

Il principale degli scontri si è consumato, negli ultimi giorni, sulle liste: da un lato la volontà di Sicilia Futura di puntare su liste separate, ognuno per la sua strada e chi ha più muscoli li mostri; dall’altro i Centristi e Area popolare, caldeggiatori del listone unico di coalizione. Una questione oggetto dell’ennesima riunione di maggioranza, ieri a Palermo. Al termine della quale a prevalere è la terza via, o forse sarebbe meglio dire la prima, quella privilegiata: il rinvio. Addirittura al 20 gennaio. Una data sufficientemente lontana per sperare di avere un quadro più completo e soprattutto delineato rispetto a quello di oggi.

Su due punti sicuramente si avranno le idee più chiare: uno è ovviamente il referendum del 4 dicembre, che tiene in scacco, da Roma in giù, qualsiasi strategia politica di medio-lungo termine; l’altro è apparentemente più circoscritto al contesto della città metropolitana di Messina ed è l’attesa che negli ambienti partitici è forte rispetto al destino giudiziario di Francantonio Genovese e del cognato Franco Rinaldi. A dicembre dovrebbe arrivare la sentenza, che oltre al profilo giudiziario interessa inevitabilmente quello politico. Il peso di Forza Italia, a Messina e non solo, passa anche da quella sentenza. Attenderne gli esiti, prima di sfidarsi sul campo, non dispiace affatto agli avversari.

Da qui la decisione di ieri, che al momento è solo un’ipotesi ma al 90 per cento diventerà realtà presto, forse già oggi dopo la riunione dei capigruppo dell’Ars convocata dal presidente dell’Assemblea Giovanni Ardizzone. A spiegare le ragioni tecniche del rinvio è stato il presidente della commissione Affari istituzionali Salvatore Cascio: «Vi è un disallineamento tra i consigli comunali eletti nell’ultima tornata elettorale e quelli eletti precedentemente. In pratica vi sono comuni che a “parità di peso ponderato” hanno un numero differente di consiglieri comunali: alcuni ne hanno 30 e altri con lo stesso peso ponderato ne hanno 24 perché sono andati al voto con la nuova legge. Abbiamo chiesto agli uffici di lavorare ad una fascia transitoria e ci è stato detto che questo percorso è possibile, e il voto potrebbe essere rinviato di 60 giorni. Ma la norma sul rinvio deve essere approvata al più presto, al massimo entro giovedì».

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia