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Violenza sessuale di gruppo su disabile mentale, due arresti

Violenza sessuale di gruppo e atti persecutori, con l'aggravante di avere commesso il fatto nei confronti di una persona con disabilità mentale, e maltrattamenti e violenze ai danni dei componenti di un'intera famiglia, tutti con gravi ritardi mentali. Sono le accuse contestate a due persone, vicine di casa della famiglia vessata, che sono stati arrestati dalla polizia di Stato in esecuzione di un provvedimento del Gip di Catania che ha disposto per loro gli arresti domiciliari. La Procura distrettuale aveva chiesto la custodia cautelare in carcere. Teatro delle violenze, un complesso di abitazioni nella periferia popolare di un paese della riviera ionica del catanese, in cui abitano i due indagati e la famiglia vessata. Da indagini della sezione di polizia giudiziaria della polizia di Stato della Procura di Catania emergono "abituali atti di maltrattamenti, prevaricazioni, denigrazioni e violenze subite dalle persone offese: padre, madre e figlio maggiorenne, tutti affetti da gravi ritardi mentali". Il fascicolo è stato aperto dopo un esposto delle vittime, che hanno denunciato "gravi violenze, anche di natura sessuale, e continue vessazioni" che sarebbero state "costrette a subire per anni dai vicini di casa", due uomini adesso agli arresti domiciliari. Secondo quanto ricostruito dalla Procura, i due indagati "abusavano delle condizioni di particolare vulnerabilità delle vittime" che "intimorite e sopraffatte venivano, tra l'altro, sfruttate per compiere lavori e commissioni di ogni genere". Dalle indagini, si sottolinea dalla Procura, è emerso inoltre "un gravissimo episodio di violenza di gruppo commesso ai danni di uno dei componenti la famiglia". Il provvedimento del Gip di Catania è stato eseguito lo scorso 9 dicembre, ma reso noto soltanto oggi dalla Procura di Catania.

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