Domenica 28 Aprile 2024

Arrestato il boss
Maurizio Galletta

Arrestato il boss Maurizio Galletta

Maurizio Galletta, 51 anni, ritenuto elemento di primissimo piano del clan Santapaola - Ercolano, arrestato il 5 marzo del 1996 e condannato nel 2007 all'ergastolo e posto ai domiciliari nel 2008, per usufruire di un regime detentivo meno rigido, avrebbe accentuato le sue patologie con l'appoggio di alcuni medici compiacenti che avrebbero ripetutamente certificato che le sue condizioni di salute erano tanto gravi da essere incompatibili con il regime carcerario. Lo ha accertato un'indagine della Dia di Catania, che, su delega della locale Dda, diretta dal procuratore Carmelo Zuccaro, ha eseguito stamane alcuni provvedimenti restrittivi nei confronti dell'uomo, del cognato e di un suo presunto fiancheggiatore. Galletta è stato raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare con l'accusa di concorso in falsità ideologica, truffa aggravata ai danni dell'Inps, intestazione fittizia di beni e detenzione e porto illegale di pistola. Galletta è stato rinchiuso nel carcere di Bicocca, a Catania. Coinvolti nell'indagine anche dei medici professionisti che a vario titolo avrebbero favorito il boss. Galletta, detenuto in vari istituti carcerari, si è sottoposto a continui accertamenti medici in varie strutture sanitarie pubbliche e nell'arco di circa 12 anni, dal 1996 al 2008, è stato trasferito in 17 strutture carcerarie ed è stato sottoposto a numerose visite ambulatoriali. A seguito di una ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Bologna nel luglio del 2008 mentre era detenuto nel carcere di Parma era stato scarcerato e sottoposto alla detenzione domiciliare nella sua abitazione nel Villaggio Delfino di contrada Vaccarizzo "non essendo le condizioni fisiche conciliabili con il regime carcerario". Secondo quanto ha accertato la Dia di Catania invece l'uomo invece avrebbe usato lo stesso espediente utilizzato da suo cugino, il boss Maurizio Zuccaro, che durante la detenzione si praticava dei salassi prelevando ingenti quantitativi di sangue così da aggravare le sue condizioni di salute e quindi usufruire dei previsti benefici carcerari. (AA)

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