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Viadotto Ritiro, tardano i lavori e l’apertura della nuova bretella

Viadotto Ritiro, tardano i lavori e l’apertura della nuova bretella

Segnano il passo i lavori della messa in sicurezza del viadotto Ritiro. L'ipotesi che a febbraio le auto sarebbero potute transitare dalla nuova bretella dello svincolo è tramontata. Alla base dello slittamento ci sarebbe un ritardo nel completamento dell’iter amministrativo che avrebbe dovuto mettere a disposizione del Cas, e quindi degli operai della Toto costruzioni, la porzione di svincolo a cui attaccare il viadotto.

In un tavolo tecnico di fine gennaio era stata concordata un strategica via d'uscita dagli ordinari tempi di consegna. Il Comune, committente degli svincoli Giostra – Annunziata, appellandosi all’articolo 200 del regolamento degli appalti, ha chiesto di avere restituita l'opera anticipatamente, prima del collaudo amministrativo generale. Avendo ottenuto quello tecnico, era una procedura praticabile ma deve essere la commissione di collaudo a rilasciare il nulla osta. Quella che sembrava una operazione rapida, si sta rivelando più lunga del previsto. La risposta del prof. Ferdinando Corriere e degli altri due membri della commissione, non è ancora arrivata. La prima lettera di sollecito del direttore generale Le Donne è già partita, la seconda scatterà oggi. Tra le due missive, quella del Cas che chiedeva a Palazzo Zanca di far presto perché i lavori hanno bisogno di un salto di qualità. La Toto Costruzioni continua a lavorare alla base del viadotto con i micropali di sostegno ma è arrivato il tempo di cominciare a smontare il viadotto. Dall’arrivo della consegna anticipata, serviranno almeno 50 giorni di lavoro per usare la nuova pista parallela al Ritiro. Per cui bisognerà aspettare almeno aprile per vedere la parte anche più spettacolare delle opere. La Toto, intanto ha completato la progettazione del by pass definitivo che, dalla montagnola prospicente all’area di sosta Trapani, porterà agli svincoli. Due pilastri e 3 impalcati per coprire poco meno di 100 metri di vuoto. Adesso sarà il Genio Civile a dover dare il nulla osta. Lo slittamento dello smontaggio del viadotto, ha anche fatto posticipare l’avvio della trattativa con le famiglie che dovranno essere sgomberate durante la fase più rischiosa dei lavori.

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