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Sparatoria, è sempre caccia all'uomo

Rapina da Far West a Messina

La criminalità alza il livello, diventa sempre più sfacciata e normai on guarda in faccia nessuno. La conferma è giunta ieri sera con il tentativo di rapina ai danni della gioielleria Burrascano di corso Cavour, sfociata in un conflitto a fuoco fra banditi e poliziotti. Colpi di fucile e pistola esplosi fra decine di passanti terrorizzati che hanno assistito all'inseguimento concluso con l'arresto di uno dei due rapinatori.
Bono, mi pigghiasti – sono state le uniche parole che il giovane ha detto ai poliziotti che lo ammanettavano e che pochi istanti dopo lo hanno fatto salire sulla Volante per condurlo alla caserma Calipari. Giuseppe Cannavò, 30 anni, messinese attualmente era detenuto nella casa di reclusione di Favignana ed era a Messina in permesso premio fino a lunedì prossimo. Permesso che avrebbe dovuto trascorrere nella sua abitazione e che ha invece ha utilizzato per cercare di mettere a segno il colpo insieme con il complice che è riuscito a fuggire ed è tuttora ricercato. Ma c'è da sottolineare la grande professionalità della Polizia che non solo ha sventato la rapina ma è riuscita a catturare uno dei due banditi senza conseguenze per l'incolumità delle tante persone che si trovavano in zona.
I due malviventi sono entrati in azioni intorno alle 19,30 poco prima della chiusura della gioielleria Burrascano. Hanno parcheggiato il ciclomotore Piaggio Liberty e con i volti coperti da caschi da motociclista ed armati di fucile a canne mozze hanno minacciato la titolare chiedendo la consegna dei preziosi. La scena non è sfuggita a due agenti delle Volanti in servizio antirapina che si sono fiondati davanti al negozio. Alla vista dei poliziotti i malviventi sono scappati, uno dei due, per coprirsi la fuga, ha esploso due fucilate alle quali gli agenti hanno risposto sparando sei colpi di pistola in aria fra il panico generale. I rapinatori hanno raggiunto via S.agostino ed hanno scavalcato l'inferriata del liceo scientifico Seguenza proprio alle spalle di Palazzo dei leoni. I poliziotti hanno bloccato Cannavò nel garage di un palazzo di corso Cavour nel quale nel frattempo si era nascosto.
Era disteso sotto un'auto sperando di non essere scoperto. Il complice invece è stato a lungo cercato anche all'interno del liceo Seguenza dove nel frattempo si sono portati anche il vicepreside Cammaroto ed il prof. Prestipino. Un passante ha detto alla Polizia di aver visto una persona affacciarsi da una finestra del liceo. Con l'autoscala dei Vigili del Fuoco gli agenti sono entrati nell'istituto setacciandolo palmo a palmo ma del malvivente nessuna traccia. Le indagini delle Mobile e delle Volanti, coordinate rispettivamente dai dirigenti Franco Oliveri e Simone Scalzo, proseguono per catturare il secondo rapinatore.
Gli agenti, oltre al fucile a canne mozze, hanno sequestrato i caschi dei due rapinatori, alcuni indumenti tra cui lo scaldacollo utilizzato come passamontagna, e il ciclomotore con cui hanno raggiunto la gioielleria.

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