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Morì a scuola, riesumato il cadavere

Morì a scuola, riesumato il cadavere

Vittoria - Riesumato il corpo del giovane Roberto Gambina, 19enne studente di Vittoria, ed effettuati gli ulteriori accertamenti autorizzati dalla Procura di Ragusa dopo avere conferito l’incarico ai periti Roberta Bruzzone, criminologa e psicologa forense, e Giuseppe Iuvara, medico legale.

Lo studente era stato trovato morto alla base della scala esterna di sicurezza dell’istituto "Lanza" che frequentava, il 20 novembre del 2015. La famiglia Gambina, rappresentata dai legali Patrizia Romano e Salvatore Romano, si era opposta alla archiviazione del caso come suicidio, ottenendo dal gip Andrea Reale una proroga di indagini di sei mesi a cui ha fatto seguito la nomina dei "super periti" da parte del procuratore Carmelo Petralia. Agli accertamenti, protrattisi per alcune ore, hanno assistito, oltre ai periti della Procura e alcuni tecnici radiologi, anche i consulenti di parte nominati dalla famiglia: Giancarlo Guerrera, che aveva già assistito al primo esame autoptico del 25 novembre 2015, e Davide Agnello.

«La famiglia Gambina è molto provata - dice l'avvocato Patrizia Romano - Dopo l’estumulazione, sono state eseguite parecchie radiografie sulla struttura ossea del giovane Roberto, per comprendere, desumiamo, l’effettiva causa della morte e la successione delle lesioni riscontrate sul corpo del giovane. La ricostruzione della famiglia è che il ragazzo abbia cercato di difendersi da una aggressione e sia poi precipitato nel vuoto già privo di sensi. Gli accertamenti quindi avrebbero come obiettivo la compatibilità delle fratture riscontrate con la dinamica della caduta».

Pochissime naturalmente le parole dei periti: «Abbiamo eseguito gli approfondimenti ed i prelievi che abbiamo ritenuto necessari - dice Bruzzone - per blindare alcuni parametri». Poi un ulteriore sopralluogo alla scuola. «Ci siamo recati alla scuola - spiega - per acquisire ulteriori immagini con il supporto del laser scanner attraverso il quale procederemo alla ricostruzione dello scenario compresa la simulazione tridimensionale della precipitazione del corpo del ragazzo». «Stiamo lavorando - conferma anche il medico legale Giuseppe Iuvara - senza tralasciare nulla e cercando di portare nuovi elementi di valutazione».

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