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Quelle strade troppo strette per la “Cadillac” di Trump

Quelle strade troppo strette per la “Cadillac” di Trump

L’ospedale San Vincenzo è risultato ok, gli altri sopralluoghi hanno promosso le strutture alberghiere ma c’è un altro aspetto logistico che si sta cercando di risolvere per “soddisfare” pienamente il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump nella sua permanenza a Taormina in occasione della due giorni del G7 di fine maggio. Il problema sul quale sono in atto delle verifiche è quello delle strade strette di Taormina, città d’arte che non consente enormi margini di spazio ai mezzi per l’accesso al paese e per il centro storico.

Le strade strette rischiano di complicare il passaggio, e soprattutto le manovre, alla limousine del presidente guidata dagli uomini del Secret service. A preoccupare sarebbe, in particolare, la sede stradale decisamente stretta di viale Italia, che dall’elipista di contrada Bongiovanni porta verso il centro e allo stesso modo anche la sede stradale che sale da contrada Piano Porto (sede dell’altra elipista provvisoria) verso la via Porta Pasquale. Analoghe valutazioni andranno fatte circa il momento dell’ingresso in Corso Umberto, anche la Via Teatro Greco – appena sgomberata dai chioschi – che porterà il presidente degli Stati Uniti al Teatro Antico per il concerto dell’Orchestra del Teatro della Scala di Milano la sera del 26 maggio.

L’auto presidenziale che Trump utilizzerà non è più la Chevrolet di Barack Obama, bensì una Cadillac, di colore nero del valore di 1,2 milioni dollari. Sotto la scocca della Cadillac One un vero e proprio mezzo blindato di acciaio da otto pollici capace di resistere ai colpi perforanti e con un solo finestrino che si apre, quello dell’autista, mentre Trump usa un solo sportello, l’ultimo di destra. Si tratta di un mezzo in grado di procedere anche senza pneumatici in quanto dotata di cerchi in acciaio. Solitamente sono 12 le vetture a disposizione del presidente, ma in Sicilia ne arriveranno solo alcune, forse due o tre al massimo. Non appare praticabile la soluzione di far spostare Trump in extremis su un altro mezzo, perché le misure di sicurezza da seguire sono rigide e non consentono deroghe e così Taormina mette in apprensione lo staff della Casa Bianca che ha ispezionato le strade e i vicoli per capire se sussiste davvero il rischio che la Cadillac One di Trump possa rimanere incastrata da qualche parte.

Al momento si ipotizza, comunque, il trasferimento del presidente dall’aeroporto di Sigonella su una nave della marina americana che verrebbe ormeggiata a largo e sulla quale dove dovrebbe dormire per poi trasferirsi in elicottero a Taormina per le due riunioni principali al “San Domenico” (26 maggio pomeriggio e 27 maggio mattino) e per il concerto della sera del 26 maggio e la foto dei sette grandi al Teatro Antico nella tarda mattinata del 27 maggio.

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