Martedì 30 Aprile 2024

Furto di energia elettrica, manette a due romeni

Furto di energia elettrica, manette a due romeni

Vittoria - Un grande caseggiato, in contrada Alcerito, a Vittoria, ospita decine di romeni, che vivono in condizioni assai precarie. La Polizia, arrivata per controllare l'area e identificare gli occupanti, si è trovata davanti a una serie di mini alloggi, realizzati attraverso tende, tramezzature precarie e mobili. In ognuno di questi spazi di pochi metri quadrati c’erano letti, un minuscolo angolo cottura e qualche misero arredo.

Ad attirare l'attenzione dei poliziotti è stato un groviglio di fili elettrici su una parete, accanto al contatore dell’Enel; disattivando l'erogazione, tutti gli elettrodomestici sono restati in funzione. A quel punto, gli agenti hanno fatto intervenire il personale tecnico specializzato dell’Enel, che ha accertato l’esistenza di un allaccio abusivo diretto alla rete di distribuzione a monte del misuratore.

Il tubo di protezione dei cavi era stato forato e con dei morsetti a perforazione si era ottenuto il collegamento elettrico, che era occultato con malta cementizia e pietre. Il manufatto non è recente, quindi da molti anni in quel caseggiato si preleva energia elettrica abusivamente. Il tutto per alimentare, anche contemporaneamente, qualcosa come 13 frigoriferi, 5 televisori, 2 boiler, 2 stufe, 2 forni e una pompa dell’acqua.

Accertato il furto di energia elettrica, i poliziotti hanno arrestato Mircea Panaite, 43 anni, e Mihail Lupu, 27, entrambi romeni. Ai poliziotti i due hanno detto di avere in affitto l’immobile da un proprietario gelese ed hanno mostrato una documentazione comprovante una cessione a titolo di comodato gratuito per eludere il pagamento delle imposte statali. I due romeni, poi, subaffittavano i mini alloggi a loro connazionali, ricevendone un corrispettivo. Tale aspetto è adesso al vaglio dell’Ufficio al fine di verificare gli illeciti amministrativi e penali.

I due romeni sono stati condotti in commissariato e, quindi, su disposizione della Procura, sono stati riportati a casa, in regime di arresti domiciliari.

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