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Rinasce un simbolo del turismo

Rinasce un simbolo del turismo

A Finale di Pollina, in un tratto tra i più belli della Sicilia, tra Cefalù e Tusa, in contrada Capo Rais Gerbi, dove negli anni 70 il gruppo turistico Valtur pose la bandierina per uno dei villaggi che, per oltre un trentennio, diventò simbolo del miglior turismo italiano, si lavora freneticamente per la riapertura di quello stesso villaggio. Struttura chiusa a settembre del 2012 e rilevata a giugno del 2016 dal siciliano Antonio Mangia.

Mangia è un imprenditore di Geraci Siculo piccolo centro delle Madonie, famoso anche per la sorgente della quasi omonima acqua minerale. È un imprenditore molto noto nel turismo per aver fondato nel 1973 il gruppo Aeroviaggi divenendo negli anni il primo tour operator per posti letto in Sicilia e Sardegna: 9.700 posti letto con un fatturato di 85,8 milioni di euro rilevato nel 2016. Mangia, un vero self made man con l’intuizione di integrare, in un unico pacchetto, voli aerei, villaggi e trasferimenti, senza dover dipender da altri.

Una scelta che sembra avergli dato ragione e che dal prossimo 9 giugno gli consentirà di aggiungere al suo bouquet di alberghi il Pollina Resort di contrada Rais Gerbi. Diventerà cosi il quindicesimo villaggio del gruppo Aeoroviaggi. Cinque sono in Sardegna. Per i preparativi dell’annunciata apertura si lavora alacremente. In cantiere operai senza sosta sfidano la notte. Le 345 camere, previste nel progetto di ristrutturazione, dovranno essere pronte la prossima settimana. Il Pollina Resort potrà contare su 963 posti letto.

L’obiettivo di aprire un villaggio in un solo anno: dall’annuncio dell’investimento al primo ingresso di un turista appare ormai centrato. Una sfida che Mangia sa di aver vinto. Forse un record per la Sicilia. Al taglio del nastro che sarà preceduto da una conferenza stampa, prevista per l’8 giugno alle 17, all’interno della stessa struttura, ci sarà il sindaco di Pollina, Magda Culotta, ma anche l’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri. Invitalia ha sostenuto e finanziato l’iniziativa imprenditoriale.

Lo sforzo per la ristrutturazione era stato stimato in 16,2 milioni di euro, mentre, l’acquisizione, sarebbe costata all’imprenditore siciliano, 9 milioni di euro. La riapertura consentirà di riassorbire buona parte della forza lavoro rimasta in questi anni tagliata fuori dalla chiusura del villaggio. Si parla di 70 lavoratori ma i numeri saranno resi noti all’incontro con la stampa dove saranno illustrati gli obiettivi del gruppo e i le dinamiche dei flussi turisti verso Sicilia e Sardegna per la stagione in corso.

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