Lunedì 29 Aprile 2024

Droga e abigeati, asse Sicilia-Calabria

Carabinieri Ragusa

Ragusa - Su delega della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Catania, i Carabinieri del comando provinciale di Ragusa hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Catania, nei confronti di 19 persone siciliane e calabresi, dedite al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti e furti di bestiame tra la Calabria e la Sicilia.

L’indagine condotta dai carabinieri del nucleo investigativo ibleo ha consentito di accertare che il clan di "Cosa Nostra" operante a Vittoria e Comiso, negli ultimi anni, si era dedicato al traffico di sostanza stupefacente del tipo cocaina, che acquistava dalla Calabria, da soggetti legati alle 'ndrine operanti della piana di Gioia Tauro, per poi smerciarla in tutta la provincia di Ragusa e anche nella provincia di Agrigento. L’indagine ha anche permesso di ricostruire i legami tra gli esponenti di "Cosa Nostra Vittoriese" e i clan della medesima organizzazione criminale operanti nella provincia di Agrigento, nello specifico appartenenti al clan Fragapane, il cui capo clan, Salvatore, rappresentante di "Cosa Nostra" per la provincia di Agrigento, è detenuto in quanto condannato all’ergastolo per la scomparsa e l’uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del collaboratore di giustizia.

Nel corso delle indagini è stato anche accertato che un’altra delle attività criminali a cui si era dedicata "Cosa Nostra Vittoriese" era l’abigeato, compiendo una serie indeterminata di furti di capi di bestiame, in molti casi intere greggi di animali, ai danni di aziende di allevamento site in varie province siciliane. Tali furti venivano messi in atto da soggetti calabresi, su indicazioni ricevute da basisti locali, con successiva rivendita del bestiame in Calabria.

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