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Slitta l'inaugurazione del nuovo ospedale

Ospedale Giovanni Paolo II Ragusa

RAGUSA – L´indagine della procura avviata sugli impianti del "Giovanni Paolo II", il nuovo ospedale di Ragusa, oltre ad altre varie criticità legate alla complessità del trasferimento dei reparti, ne fa slittare l'inaugurazione, che, in origine, era stata fissata per lunedì. L'eventualità, ora concretizzatesi, del rinvio dell'inaugurazione era stata preventivata dopo le ultime vicende che hanno interessato proprio la struttura sanitaria di contrada Cisternazzi.

E' lo stesso direttore generale Maurizio Aricò, con una stringata nota, a confermare il rinvio del taglio del nastro. «Con riferimento alla prevista inaugurazione del nuovo presidio ospedaliero "Giovanni Paolo II" di Ragusa - si legge testualmente nel comunicato - spiace comunicare che per sopravvenute criticità, in corso di risoluzione, la stessa non avrà luogo in data 26 giugno 2017. Sarà cura di questa Direzione rendere nota, a breve, la nuova data di inaugurazione».

Intanto sono al lavoro i consulenti nominati dalla procura per verificare l'esito positivo dei collaudi. Ci sarebbe anche l'iscrizione nel registro degli indagati di coloro che, a vario titolo, risultano preposti al collaudo dei nuovi impianti, come atto dovuto per procedere all'acquisizione degli atti da parte della Guardia di Finanza. Sarebbero quattro gli indagati. Le fiamme gialle avevano acquisito documentazione cartacea e digitale e personal computer, tutti portati in una stanza dello stesso ospedale, adesso ovviamente blindata.

Il trasferimento dei reparti dal "Civile" e dal "Maria Paternò Arezzo" al "Giovanni Paolo II" però va avanti, seppure con tutti le incertezze del caso. Pur con qualche rallentamento, il cronoprogramma è rispettato e i primi cinque reparti sono stati già sistemati nella nuova struttura. Si tratta di ortopedia, chirurgia, anestesia, urologia e medicina. A breve toccherà ai pazienti e sarà un momento delicato. Questi giorni di “transumanza” comportano inevitabili disfunzioni e confusioni anche tra gli stessi operatori che da un momento all’altro non trovano uffici e riferimenti perché trasferiti. Nel frattempo le urgenze sono state demandante al «Guzzardi» di Vittoria ed al «Maggiore» di Modica, mentre per le specialità non presenti nelle strutture iblee sono state allertate l'Asp di Siracusa ed alcune aziende ospedaliere del Catanese.

La task force presieduta dal direttore generale dell´Asp 7 di Ragusa Maurizio Aricò segue da vicino le varie fasi e nel frattempo si è trovata pure a gestire il rapporto con la Guardia di Finanza, che ha acquisito alcuni fascicoli riguardanti appalti di assegnazione di lavori connessi proprio al trasferimento. Lo stesso Aricò si è detto sin dal primo momento disponibile a collaborare con gli inquirenti e ha voluto chiarire che «non c’è stata nessuna apposizione di sigilli nel nuovo presidio, ma soltanto la concessione in uso dedicato di una stanza dove la Guardia di Finanza ha depositato il materiale che ha ricevuto dall’Asp per le indagini». Il direttore generale non sembra preoccupato degli eventuali sviluppi dell’indagine e si è dedicato a tempo pieno alla questione trasferimento, rinviando tutti gli incontri. Allo stesso sindaco di Ragusa Federico Piccitto, che aveva chiesto di parlare delle problematiche riguardanti il trasferimento dei reparti, ma anche del caso di malattie infettive, ha chiesto di pazientare. Se ne riparlerà a cose fatte. Per il momento le rassicurazioni le dà lo stesso Aricò: «La collettività può stare tranquilla sul funzionamento complessivo del sistema di assistenza ospedaliera nell’intero territorio ibleo: in particolare, tutti i pazienti che hanno sviluppato problemi gravi o urgenti, sono stati regolarmente assistiti nelle strutture aziendali».

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