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Un aeroporto più vicino ai messinesi

Un aeroporto più vicino ai messinesi

I collegamenti tra Messina e l’aeroporto di Catania necessitano senza’altro di un potenziamento, oltre che di un ammodernamento. Al momento, per raggiungere il “Vincenzo Bellini” ci si affida alle auto private oppure ai bus delle linee regionali. E il percorso è tutt’altro che agevole, alla luce dei frequenti rallentamenti lungo la tratta stradale e del congestionamento della tangenziale etnea. L’alternativa, quindi, è il “ferro”. Ne è pienamente consapevole la Regione, che su questo versante dei trasporti punterà gran parte delle sue fiches. Non a caso, nel Piano di sviluppo dell’infrastruttura ferroviaria in Sicilia è incluso un capitolo ad hoc: “Fermata aeroporto di Catania Fontanarossa”. Si tratta di un progetto d’integrazione delle modalità di trasporto aereo e ferroviario che prevede una nuova fermata mediante attrezzaggio di due binari esistenti della linea Catania-Siracusa, due marciapiedi con pensiline e impianti di informazione al pubblico, un sottopasso pedonale e rampe per disabili. Il raccordo con l’aerostazione sarà garantito mediante bus navetta, a cura della Sac, Società di gestione dell’aeroporto, che curerà la realizzazione dei parcheggi e il sistema della viabilità. Costo stimato: 5 milioni di euro.

L’opera costituisce la parte finale del collegamento Fs tra la città dello Stretto e lo scalo etneo, che avverrà, a lavori ultimati, in 50 minuti. Un’altra pietra miliare è rappresentata dal “Raddoppio della tratta Giampilieri-Fiumefreddo”. Lungo un tratto di 42 chilometri sorgeranno le nuove fermate di Fiumefreddo e di Sant’Alessio-Santa Teresa, Alcantara, Taormina, Nizza-Alì e Itala-Scaletta. Due le fasi funzionali: il raddoppio della linea Fiumefreddo-Taormina-Letojanni e poi il raddoppio Taormina-Giampilieri. Costi: 2.300 milioni di euro, suddivisi tra gli 846 milioni della fase Fiumefreddo-Taormina-Letojanni e 1.454 della fase Taormina-Giampilieri.

I viaggiatori messinesi potranno quindi abbattere i tempi di percorrenza verso un’aeroporto lanciato verso un grande sviluppo. Basti pensare al progetto della costruzione della seconda pista di Fontanarossa, un finanziamento da 235 milioni di euro addirittura prima messo in discussione dal “Documento di economia e finanza” del Governo e subito dopo concesso grazie al pressing deciso del sindaco di Catania Enzo Bianco sul ministro dei Trasporti Graziano Delrio. Un investimento vitale per tutta l’Isola, visto che l’opera consentirà partenze e atterraggi dei voli intercontinentali. La nuova pista misurerà 3.100 metri, mentre quella attuale è lunga 2.436 metri. E sarà parallela alla prima. Assicurerà un incremento consistente del traffico passeggeri sullo scalo etneo, un richiamo per ulteriori compagnie aeree e ricadute non indifferenti in ambito turistico. Del resto, quello di Fontanarossa è considerato scalo di riferimento di sette delle nove province siciliane e nel 2016 ha movimentato circa 8 milioni di passeggeri, confermandosi principale scalo del Mezzogiorno d’Italia. Inoltre, la rotta Catania-Roma risulta la più trafficata a livello nazionale e la quarta in Europa. Da tempo, inoltre, si parla dell’edificazione di un terzo terminal, di parcheggi multipiano e ulteriori aree commerciali. Tutto ciò potrebbe portare la capacità annuale del traffico passeggeri a toccare quota ventimila.

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