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Blitz Ars, si torna a votare per le ex province

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"Torna l'elezione diretta per il presidente dei Liberi consorzi, per il Sindaco metropolitano e per i consiglieri di questi enti. Abbiamo messo fine alla riforma più strampalata di Rosario Crocetta. Le ex province sono state massacrate da scelte scellerate del Pd per cinque anni. Ora si vede un po' di luce. Torna anche la democrazia con il voto a suffragio universale. Sono orgoglioso di essere stato il primo firmatario del disegno di legge che oggi con il voto d'Aula ha reintrodotto il voto diretto". Lo afferma Vincenzo Figuccia, deputato di Forza Italia all'Assemblea regionale siciliana.

Le elezioni si dovrebbero svolgere, se la legge entrerà in vigore, in primavera quando si voterà per le amministrative. Reintrodotte anche le indennità, che per il presidente saranno uguali a quelle del sindaco della città capoluogo. Per i consiglieri, invece, sono previsti dei rimborsi spese. La norma segna un ritorno al passato. La Sicilia, infatti, aveva deciso di anticipare la riforma Delrio cancellando per prima le Province, ma da allora le elezioni indirette (cioè affidate agli amministratori locali) sono sempre state rinviate.

"La decisione del parlamento siciliano di approvare gli articoli della legge che ripristina l'elezione diretta a suffragio universale del sindaco metropolitano è una palese violazione della norma nazionale che ha avuto da parte della stessa Assemblea regionale il suggello di grande riforma economico sociale, da applicare anche in Sicilia". Lo dice l'assessore regionale all'Agricoltura Antonello Cracolici. "Pensare di riportare i cittadini al voto senza che si attenda un riordino della materia da parte dello stesso parlamento nazionale, rappresenta uno spot che servirà soltanto a fare propaganda elettorale. - aggiunge - E' evidente che questa legge sarà inevitabilmente impugnata dal governo nazionale, determinando un ulteriore condizione di caos sulle ex province che purtroppo sono già state oggetto in questi anni di una legislazione incerta e precaria". "Illudersi di poter fare da soli in Sicilia, quello che ad oggi non è consentito dalla legge nazionale in tutta Italia, rappresenta - conclude - solo il richiamo ad un'autonomia malata che il centrodestra pensa a libero piacimento di potere applicare. E' un grave errore politico di cui personalmente prendo radicalmente le distanze".

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