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Confiscati beni per 5 milioni di euro a un dentista

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Ammonta a cinque milioni il valore dei beni sequestrati da polizia e guardia di finanza ad un medico odontoiatra di Niscemi, Giuseppe Amedeo Arcerito, 64 anni, ritenuto affiliato a Cosa nostra. Il provvedimento, emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Caltanissetta, riguarda 51 immobili, tra fabbricati (2), terreni (15) e capannoni industriali (34), tre mezzi agricoli e un'automobile.

Secondo la magistratura inquirente, il valore dei beni a disposizione di Arcerito (intestati anche alla sorella Rosaria e al cognato Calogero La Rosa) risulterebbe sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati dallo stesso medico, che è stato già indagato e sottoposto a misure restrittive nelle inchieste antimafia "Ricostruzione (2001) e "Parabellum" (2011).

Con l'accusa di associazione mafiosa, nel 2003 è stato condannato a tre anni (sentenza passata in giudicato) perché ritenuto ai vertici locali di Cosa nostra. Attualmente risulta sottoposto all'obbligo di dimora e di firma a Niscemi. Nei suoi confronti gli inquirenti hanno proposto la sorveglianza speciale.

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