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Arrestato un "impresentabile"

Arrestato un “impresentabile

Antonello Rizza, sindaco di Priolo, candidato nella lista di Forza Italia alle prossime elezioni regionali, è stato arrestato dalla polizia per truffa, tentata truffa, turbativa d’asta e tentata concussione. Accuse pesanti che lo hanno portato agli arresti domiciliari da dove, ha assicurato il suo legale, continuerà la sua corsa per una poltrona all’assemblea regionale siciliana.

Un macigno che arriva in piena campagna elettorale per Rizza, ma anche per l’ex ministro Stefania Prestigiacomo che lo ha voluto nelle liste di Forza Italia e per il candidato Nello Musumeci che ha già preso le distanze. Il nome del primo cittadino priolese era balzato agli onori della cronaca perché ritenuto in cima alla lista degli impresentabili per il Movimento 5 Stelle, visto che è imputato in quattro procedimenti con ben 22 capi di accusa. Ma lui si era subito difeso ribadendo che dopo sei anni di vicende giudiziarie non è mai arrivata una condanna. Nel provvedimento del gip del Tribunale, Giuseppe Tripi, si legge di un «consolidato sistema di illegalità diffuso all'interno e all'esterno dell'amministrazione comunale priolese», finalizzato al «condizionamento e alla prevaricazione per il perseguimento illecito di finalità di tipo personale e clientelare».

L’inchiesta della Procura, denominata “Res Pubblica”, è stata coordinata dal procuratore capo Francesco Paolo Giordano e diretta dal sostituto Margherita Brianese.

Il Gip ha disposto anche l'obbligo di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria a carico di Salvatore Cirnigliaro, dirigente del Settore sport e spettacolo del Comune di Priolo, per il reato di turbata libertà degli incanti, anch'egli in concorso; Francesco Artale, imprenditore ed amministratore della “Indie Sound Music sas”, per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, truffa aggravata e frode nelle pubbliche forniture; Flora La Iacona, dirigente del settore Pubblica Istruzione del Comune di Priolo, all’epoca dei fatti dirigente del settore Politiche Sociali per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e truffa aggravata.

La polizia avrebbe scoperto una gestione illecita degli appalti al Comune di Priolo. Le indagini, coordinate dal dirigente del commissariato Fabio D'Amore, sono scattate nella seconda metà del 2016, e riguardano tre episodi di «turbata libertà degli incanti e turbamento del procedimento di scelta del contraente in relazione alla segnalazione di persone vicine al sindaco» per l'affidamento di appalti del Comune. Episodi di truffa ai danni del Comune commessi, secondo l'accusa, in concorso tra sindaco, indagato anche per tentata concussione, un funzionario comunale e un imprenditore, per l'acquisto di beni tramite la Consip con codici alterati per consentire all'imprenditore la vendita dei beni ad un prezzo maggiorato. Ed ancora un episodio di frode nelle pubbliche forniture dell'imprenditore, ed un episodio di tentata concussione, per l’assegnazione di un appalto ad un imprenditore.

Per Artale e Sebastiano Carpinteri, uno dei 14 indagati nell'inchiesta, disposta la misura cautelare del sequestro preventivo, rispettivamente per 15 mila 461euro in relazione alle condotte di truffa e frode e per 86 mila 278 euro per truffa ai danni del Comune in relazione alla gestione della piscina comunale.

«Noi siamo rispettosi della Magistratura, ma si tratta di un provvedimento cautelare che viene notificato nel mezzo di una campagna elettorale e che mi sembra tra l’altro assolutamente sproporzionato», ha commentato l’avv. Domenico Mignosa, legale del sindaco Antonello Rizza: «La legge Severino consente a Rizza di continuare la sua campagna elettorale cosa che ha intenzione di fare».

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