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Il Ponte unisce
Micari e Musumeci

Il Ponte unisce Micari e Musumeci

Quando mancano poco più di due settimane al voto, finalmente si può avere un’idea di cosa, i candidati alla presidenza, abbiano intenzione di fare per questa regione. I tanto invocati programmi adesso ci sono, nero su bianco, seppur guardati con lo scetticismo di chi ne ha viste tante e sostiene, sospirando: “tanto sono libri dei sogni e valgono quel che valgono”. Può darsi, l’esperienza del resto dice questo. Ma qualche spunto lo offrono comunque. Vediamo quali.

Come si presentano

Spetta a Giancarlo Cancelleri la palma del programma più corposo: i Cinque Stelle hanno prodotto un vero e proprio libro, un tomo di 103 pagine, diviso in capitoli e ricco di solo testo, che “viviseziona” ogni obiettivo dei pentastellati per la Regione (tutti sintetizzati in pillole sulla pagina web del candidato presidente). Un bel po’ più breve ma per certi versi più “elaborato” il programma di Fabrizio Micari: le pagine sono 45 e ogni singolo capitolo tematico alla parte discorsiva è affiancato da grafici esplicativi, addentrandosi (e dilungandosi) nei dettagli di ogni linea d'azione. Il programma di Nello Musumeci è essenziale: un documento di 31 pagine, diviso in capitoli, ognuno dei quali, dopo una premessa, elenca una serie di punti chiave, dei flash sui quali si intende intervenire con processi di riforma (ma quasi mai viene spiegato nel particolare “come”). Ancor più “asciutto” il programma di Claudio Fava: 11 pagine, senza alcuna ricercata “finezza” grafica e divisione in capitoli per andare al succo delle varie questioni, con un tema dominante, quello dei “Cento passi”, in direzione di ogni obiettivo prefissato.

I cavalli di battaglia

Micari lancia “Sicilia Strategica 2030”, uno «strumento di governance» attorno al quale, di fatto, ruota gran parte del programma: «Unico obiettivo, accelerare il cambiamento coordinandone gli attori e mettendo a sistema tutte le risorse regionali, nazionali e comunitarie in un quadro unitario». Musumeci, invece, si sbilancia sul tema dell’innovazione e del digitale: «La Sicilia – scrive – realizzerà il più vasto programma di interventi di innovazione tecnologica degli ultimi 10 anni». Cancelleri rilancia il «reddito di cittadinanza» e il marchio “Qualità Sicura Sicilia” «per tutelare e identificare i prodotti siciliani», nell’ottica del “Brand Sicilia” su cui punta anche Micari. Il punto chiave del programma di Fava, invece, è «la realizzazione del Politecnico del Mediterraneo, un salto di scala nella capacità della Sicilia di offrire didattica e ricerca scientifica di altissimo livello».

Il Ponte sullo Stretto

Che Musumeci lo inserisse nel proprio programma era abbastanza scontato. Poche righe, per ribadire la volontà di «completare la parte sud del Corridoio scandinavo mediterraneo, Ponte sullo Stretto incluso». Meno scontato era che lo stesso, se non di più, facesse Micari, secondo il qule bisogna «potenziare il sistema portuale» e «prevedere i più opportuni collegamenti ferroviari ad alta velocità e riprendere il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina». Più chiaro di così... Altrettanto chiaro è Fava: «Non servono grandi opere inutili come il Ponte sullo Stretto. Occorre piuttosto incentivare il trasporto ferroviario». E i Cinque Stelle? Niente Ponte, ma «tutela del principio di continuità territoriale» e interlocuzioni con Roma per l’istituzione «di un’Autorità portuale dello Stretto».

Riforme e obiettivi

Cancelleri pensa all’Ars («abolizione dei vitalizi e dimezzamento degli stipendi dei deputati) ma anche alla scuola («introduzione della materia “Educazione alla cittadinanza attiva contro le mafie e i poteri occulti”»), e poi «progressiva dismissione delle discariche entro il 2050» «istituto regionale unico per gli investimenti». Musumeci, in chiave turistica, guarda ai «borghi storici», ad un «testo unico in materia di istruzione, formazione e inserimento lavorativo», alla creazione della «prima linea della salute», e poi «la riforma delle Ipab», del settore dei rifiuti, «della protezione civile e del corpo forestale», «dell’urbanistica». Micari vuole attivare «un piano strategico culturale», avviare «una revisione e aggiornamento dello Statuto» della Regione, ma anche eliminare «il voto segreto all’Ars», e poi «il riordino dei forestali», «la stabilizzazione dei precari regionali», un «piano delle assunzioni» nella sanità, una «nuova legge urbanistica regionale» e «un piano energetico siciliano». Fava dà grande spazio al concetto di eguaglianza sociale: da qui «piano straordinario di messa in sicurezza del territorio e delle infrastrutture di servizio alla collettività», «legge sul diritto allo studio», «ddl sulla povertà», «osservatorio regionale della condizione abitativa», «eliminazione e riduzione dei ticket sulle prestazioni urgenti ed importanti» sanitarie.

Migranti

È un tema divenuto inevitabilmente centrale in Sicilia. Micari propone di «favorire l’integrazione dei migranti, concertando l’accoglienza diffusa e diurna con le associazioni e proponendo al migrante percorsi di volontariato». Per Fava «l’obiettivo è il passaggio da grandi centri modello “Cara” di Mineo all’accoglienza diffusa e al sostegno anche alle pratiche di accoglienza famigliare». Cancelleri intende ottenere la nomina del presidente della Regione come «commissario straordinario per l’emergenza immigrazione», prevedendo un «ufficio immigrazione », promuovendo una conferenza Stato-Regioni, con una particolare attenzione ai minori. Nessun cenno al tema, invece, nel programma di Cancelleri.

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