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Elezioni in Sicilia, il Viminale allerta i prefetti

Elezioni in Sicilia, il Viminale allerta i prefetti

In questo clima arroventato di campagna elettorale il ministro dell’Interno, Minniti, alza il livello di attenzione, mettendo in guardia dal rischio di condizionamenti sul voto. Il titolare del Viminale ha risposto con una nota, diffusa dal governatore Crocetta che aveva invocato un più stretto controllo delle operazioni di voto.

«Alla luce dei pericoli paventati dal presidente della Regione – scrive Minniti nella lettera diffusa dallo stesso Crocetta – viene elevata al massimo la cornice di sicurezza pianificata in occasione della consultazione elettorale del 5 novembre e pertanto, i piani e i servizi di vigilanza già predisposti dalle Prefetture, verranno integrati con mirate azioni di controllo e presidio del territorio volte a prevenire possibili interferenze della criminalità sull’esercizio del diritto di voto».

Il ministro dell’Interno amplifica il pericolo di «un possibile condizionamento malavitoso della libera espressione della volontà dell’elettore». Poi sottolinea come le organizzazioni criminali «puntino a condizionare lo svolgimento e i risultati delle competizioni elettorali sia al fine di dimostrare, anche in questo delicato ambito, la propria pervasiva presenza nel territorio, sia per potersi infiltrare, i propri fini illeciti».

L’azione di controllo sugli organi degli enti locali da parte dei prefetti, sottolinea il ministro nella nota, «ha permesso di fare emergere che spesso le forme più aggressive di infiltrazione della criminalità organizzata nelle amministrazioni locali traggono origine da accordi basati sul voto di scambio raggiunti già in occasione delle consultazioni elettorali».

Particolare attenzione dovrà essere rivolta «a tutte le fasi del processo elettorale, con particolare riguardo ai momenti più delicati del voto e dello scrutinio dove più spesso si verificano irregolarità».

Intanto i leader di partito sbarcano in Sicilia per gli ultimi frenetici giorni di campagna elettorale in vista delle regionali del 5 novembre. E così mentre Matteo Renzi annuncia a sorpresa il suo arrivo a Palermo venerdì a sostegno del candidato del centrosinistra Fabrizio Micari, anticipando le mosse degli avversari, non ci sarà più - almeno per il momento - il duello a distanza tra Silvio Berlusconi e Beppe Grillo.

Dopo Catania il leader di Forza Italia ha infatti dato forfait anche per l’appuntamento di domenica 29 ottobre a Palermo dove, oltre al fondatore del Movimento 5 stelle, è prevista invece la presenza di Matteo Salvini. Proprio questa sovrapposizione avrebbe indotto Berlusconi a rinviare al primo novembre il suo comizio a Palermo.

La presenza di Grillo in Sicilia galvanizza invece i 5 stelle e il candidato del movimento Giancarlo Cancelleri, che in questi giorni è stato accompagnato nel suo tour elettorale da Luigi Di Maio. «Quella di Berlusconi che non va più a Catania e Palermo – dice – è una marcia indietro, fugge dal confronto con Beppe Grillo. Sono curioso di sapere se quando verrà ci sarà pure Musumeci che sembra quasi non contare più nulla, succube della sua coalizione».

Cancelleri parla con i cronisti dopo avere incontrato il segretario generale dell’Osce Roberto Montella, a Palermo per una Conferenza sul Mediterraneo. Proprio la presenza degli osservatori dell’Osce per monitorare le elezioni in Sicilia era stata sollecitata nei giorni scorsi dal M5s, ma senza successo. «All’Osce abbiamo detto di essere davvero preoccupati per il rischio di inquinamento del voto per la presenza di candidati accusati anche di voto di scambio, dunque c’è qualcosa di reale e la nostra non è propaganda», ha sottolineato Cancelleri. «Ci hanno spiegato che in passato hanno monitorato elezioni anche locali, che dal governo non è arrivata loro alcuna richiesta e che per compiere un monitoraggio c’è bisogno di una preparazione adeguata. Siamo soddisfatti dell’incontro proficuo avuto con l’Osce che aveva pure risposto alle nostre richieste inviate qualche giorno fa». (r.s.)

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