Lunedì 29 Aprile 2024

Alta concentrazione di anidride solforosa sulla Sicilia

Alta concentrazione di anidride solforosa sulla Sicilia

Ecco l'immagine pubblicata dal sito dell'European Space Agency in cui è "fotografata" la media registrata in dieci anni (2005-2014)  delle concentrazioni di biossido di zolfo in Europa sulla base dei dati dello Ozone Monitoring Instrument (OMI) sul satellite Aura della NASA.

Mentre l'Europa occidentale appare relativamente libera da questo inquinante atmosferico, ci sono emissioni chiaramente visibili nell'Europa dell'Est e provocate dalle centrali elettriche. La mappa mostra anche le emissioni di anidride solforosa sulla Sicilia  dovute alle eruzioni dell'Etna.

Come ha spiegato Andreas Richter, scienziato dell'Istituto di Fisica ambientale dell'Università di Brema, che ha analizzato i dati: "Nonostante le sporadiche eruzioni, l'Etna è la principale fonte di anidride solforosa in Europa, poiché le sue emissioni di questo pericoloso gas solforoso superano quelle prodotte da tutte le centrali elettriche a carbone e dai veicoli messi insieme".

L'anidride solforosa è una delle principali cause delle piogge acide, fenomeno che riduce la visibilità atmosferica e danneggia le foreste, il suolo, la fauna ittica e le altre specie viventi, nonché la salute umana.

Fortunatamente l'Etna concede anche lunghi periodi di ritorno alla tranquillità, mentre nel resto del mondo vi sono altri vulcani estremamente attivi. Il vulcano Nyamuragira nella Repubblica democratica del Congo, per esempio, emette per lunghi periodi anidride solforosa a livelli equivalenti o superiori a quelli osservati in prossimità dell'Etna. Analoga situazione in Sud America, dove a partire dalla sua prima eruzione, il 3 novembre, il vulcano El Reventador dell'Ecuador sta liberando nell'atmosfera una quantità di anidride solforosa pari a quattro volte quella del vulcano siciliano.

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