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Msc aumenta del 36% i suoi scali a Messina

Msc aumenta del 36% i suoi scali a Messina

«Nel 2018 le nostre navi effettueranno a Messina 43 scali movimentando 180.000 croceristi, con un incremento del 36% rispetto all’anno in corso. Una di queste navi sarà proprio l’unità gemella di Msc Seaside, la Seaview, che sarà posizionata a Messina per tutta la prossima stagione estiva». Ed ancora: «La scelta di inserire Messina all’interno della crociera inaugurale testimonia, per l’ennesima volta, l’importanza che riveste questa città nelle strategie di Msc Crociere». Leonardo Massa è dal 2005 a Msc Crociere e dal 2010 ricopre il prestigioso incarico di “country manager”. Napoletano di 50 anni, con laurea in Economia alla “Federico II” e master in “Business administration” alla “Bocconi”, ex campione di canottaggio, Massa lo aveva già ripetuto in occasione del viaggio inaugurale della “Meraviglia”: «Messina per noi è strategica». E ieri lo ha ribadito con la forza non solo delle parole ma dei numeri, che sono quelli che, alla fine, contano e danno l’idea di quello che significa il turismo croceristico per una città come la nostra. A bordo della “Seaside”, la nuova ammiraglia di Msc, o di tante altre navi che fanno scalo in riva allo Stretto, Messina viene definita la «port-city» o anche al contrario, la «city-port», a testimoniare che i due termini sono un “unicum”, che non c’è differenza, che abbiamo una caratteristica che ci distingue dalle altre realtà del Mediterraneo, l’essere città-porto e un porto che entra direttamente nel cuore del centro urbano.

Binomio inscindibile, dunque, come quello che sta legando sempre più Msc e Messina. Un rapporto, quello con la grande compagnia svizzera, che può portare solo benefici all’economia peloritana, in un’ottica di possibili ulteriori investimenti ventilati dallo stesso gruppo Aponte, che potrebbero fare di Messina quello che gli armatori Costa hanno fatto della loro città, Genova.

Ecco perché vanno colti tutti i segnali che vanno in questa direzione, tenendo ben presente che ovviamente non si vive solo di crocerismo, che la città ha bisogno anche di ben altro, ma non dando per scontato – gravissimo errore compiuto nel passato – l’arrivo delle grandi navi, non liquidando questo fenomeno come effimero o aleatorio, non lasciando spazio alle dichiarazioni di chi si ostina a dire «il crocerismo non porta nulla alla città, i turisti mordi e fuggi non spendono neppure un euro e i pullman li portano a Taormina e sull’Etna». Forse nel passato era così, ora non lo è più. Adesso l’arrivo costante di migliaia di turisti, la cui stragrande maggioranza in percentuale resta a Messina, è una base di partenza preziosa per qualsiasi ipotesi o piano di sviluppo economico. E impone a chiunque amministri il territorio azioni conseguenti, l’obbligo di investire sempre più sui servizi di accoglienza, di tutela del decoro urbano, di programmazione di opere e di iniziative, per rendere Messina degna del suo “ruolo strategico”. Ed è un ruolo strategico non solo per Msc ma per l’intero Paese e per il Mediterraneo. Se soltanto lo si capisse...

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