Martedì 30 Aprile 2024

Amianto: morti a Palermo, assolti 8 ex dirigenti Ferrovie

Ferrovia ripristinata

E’ senza colpevoli la strage silenziosa e dimenticata che costò la vita a cinque operai in servizio nelle Ferrovie: il giudice monocratico Ivana Vassallo ha infatti assolto gli ex dirigenti imputati, a processo dal 2013. Secondo quanto emerso nel corso del dibattimento, più volte ricominciato per il cambiamento della persona fisica del giudice, non sono emerse responsabilità degli accusati superstiti (erano undici, in origine, e tre sono morti nel corso del giudizio): si tratta di Giovanni Coletti, che fu direttore generale dell’Azienda autonoma Ferrovie dello Stato dal 1985 al 1989; Leonardo Vivona, dirigente responsabile del deposito locomotive di Palermo; Lucio Lombardi, dirigente dello stesso deposito dal 1990 al 1999; i capi officina Tommaso Giovenco, Francesco La Ferrera, Isidoro Scianna, Roberto Renna e Francesco Barbarotta, che si sono succeduti per vent'anni, dal 1974 al 1994, alla guida della struttura in cui si svolgeva la manutenzione delle carrozze ferroviarie, in cui c'erano componenti di amianto. Gli ex imputati deceduti sono gli altri capiofficina Giuseppe Fuschi, Francesco Di Maio e Giampiero Cardinale.

Le accuse sono di omicidio colposo per la morte, provocata da tumori e altre gravi malattie ai polmoni che, secondo la Procura, sarebbero stati provocati dalle condizioni di lavoro. I lavoratori morti sono Francesco Pino, in servizio dal 1973 al 2000, addetto alla manutenzione delle carrozze ferroviarie; Pietro Norrito, in servizio dal 1972 al 1994, operaio riparatore; Carlo Vassallo, aggiustatore meccanico, che lavorò dal 1977 al 2000, e il suo collega Andrea Benedetto Scalia, in servizio dal 1979 al 1991; Francesco Saverio Tarantino, operaio elettromeccanico ed elettricista dal 1973 al 1986. Le morti degli impiegati avvennero nel periodo compreso tra l’agosto del 2007 e il novembre del 2009.

leggi l'articolo completo